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cultura e spettacolo

La Passione e morte di Cristo al Teatro Comunale

 

TORRE SANTA SUSANNA – Domenica delle Palme, nel teatro comunale di TorreSanta Susanna, è tornata la “Passione”. Gli ultimi giorni della vita di Cristo, sono stati messi in scena dalla rinata compagnia teatrale “Il Cantiere” diretta da Pompeo Morleo. Devo ammettere con franchezza che sono rimasto particolarmente e positivamente sorpreso per la qualità del lavoro teatrale e per la partecipazione di pubblico quasi tutto “torrese” che finalmente è tornato in teatro ad assistere alla sacra rappresentazione. 

A vedere tanta partecipazione, ho tirato un sospiro di sollievo, pensavo che che l’antica tradizione della rappresentazione della Passione e morte di Cristo fosse defintivamente morta nel cuore dei torresi. Invece no, ho dovuto ricredermi quando in scena e tra il pubblico ho visto tanti giovani, ragazzi e ragazze che sino alla fine hanno assistito al dramma sacro in religioso silenzio rotto soltanto, per pochi attimi, dal pianto di un neonato. Buona la qualità del lavoro teatrale, scene essenziali ma rispettose della tradizione, ottimi i vestiti, altrettanto luci e commento musicale, un po’ meno le finali delle parole spesso monche e incomprensibili a causa della nostra inflessione dialettale.
A parte qualche personaggio impacciato e un po’ naif, il cast di attori e comparse è risultato di buon livello, buona la perfomance di Cristo apparso tornato alle scene un po troppo in carne, incisiva la parte di Maria e di Ponzio Pilato, Pietro si è confermato un ottimo caratterista, altrettanto si può dire per i membri del sinedrio e per i soldati romani.
Un’autentica rivelazione l’attore ercolano Franco Marzo nella parte di Giuda Iscariota, con drammatico crescendo soliloquio che culmina con l’impiccagione. Una nota a parte la merita Barabba, personaggio minore, sostato in scena solo pochi secondi e senza dire una parola. L’entrata in scena è risultata efficacissima nella caratterizzazione del ruolo.
Bravo Pompeo Morleo da quando, l’estate passata, sei ritornato con la famiglia nel tuo paese, hai riacceso una fiammella che, almeno in teatro e la blasonata passione itinerante di Franco Tomai a parte, di cui ci parleremo prossimamente, sembrava ormai spenta. La passione per la …”passione”!

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