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cultura e spettacolo

LA MORTE DI SILVANA PAMPANINI

 

Addio cara Silvana,

ti ho conosciuta a Roma in Trastevere, nel quartiere più bello del mondo, in occasione di una “serenata d’amicizia” ad un tuo amico regista cinematografico che era uscito da una lunga malattia, che tu avevi commissionato ai miei amici “Menestrelli Trasteverini”, fior di musicisti che lavorano come “posteggiatori” in famosi locali e trattorie tipiche romane. Quella sera eri raggiante, piena di vita e di allegria, ti innamorasti del mio mandolino. mi chiedesti una dedica e ti regalai “Reginella”.

Non sapevi più come ringraziarmi, a cena, nella trattoria “Da…” mi volesti al tuo fianco e tra una matriciana ed un maialino al forno con patate continuammo a suonare e cantare per tutta la notte sino alle prime luci dell’alba. Da allora, siamo diventati amicissimi, dal 2000 ad oggi, ogni qualvolta sono venuto nella capitale era d’obbligo incontrarsi per il te, il caffè, il gelato nella saletta riservata dello storico “Caffè Greco” in Via Condotti dov’eri di casa.

Quanti ricordi cara Silvana e quanto orgoglio hai suscitato in me quando con la tua voce roca mi presentavi ai tuoi blasonati amici romani, tutta gente del cinema e dello spettacolo “vi presento Peppone, un vero maestrone della Puglia.…”.

Ora hai deciso di andartene, dopo aver incantato il mondo con la tua esplosiva bellezza e la tua verve cinematografica, diva dei migliori registi italiani, sul set del film “47 Morto che parla” facesti innamorare anche il grande Totò senza mai corrispondere ai suoi richiami amorosi. Addio Pampanini. stella del cinema, donna dal grande cuore.

Giuseppe Perrucci.

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