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cronaca

Non parla? Niente consegna (era sordomuto)

Una vera odissea quella vissuta da un ragazzo manduriano per l’acquisto online di un televisore. Il giovane che è sordomuto dalla nascita, il 4 marzo scorso si era recato in un punto vendita Telecom di Lecce per approfittare di una vantaggiosa promozione per l’acquisto di una Smart TV che gli sarebbe stata consegnata direttamente a casa, senza alcuna spesa di spedizione, con un pagamento rateizzato addebitato nella fattura della linea fissa del telefono. Trascorsi i primi dieci giorni, la madre, Rosella Sammarco, ha dovuto provvedere a riordinare l’apparecchio, per conto del figlio, in quanto l’operatore dopo una verifica, aveva appurato che in seguito ad un disguido il precedente ordine era fallito. Trascorsi altri dieci giorni, la madre ha ricontattato il centro servizi per un ulteriore sollecito senza risultati.

 

Qualche giorno fa, due mesi dopo l’acquisto, finalmente il figlio riceve un numero di codice per la consegna. Il grande giorno sembra essere vicino ma la sera precedente il corriere ha contattato la famiglia chiedendo di parlare al telefono con il destinatario, e solo lui, del pacco, per chiedere altri dati tra cui il numero dell’ordinazione, il codice di consegna e quelli anagrafici per rispettare la regolare procedura.  «Vorrei parlare con chi ha fatto l’ordine», si sente dire la signora che lo invitava a parlare con lei perché suo figlio è sordomuto. Secca è stata la risposta dell’addetto alle consegne che per attenersi al regolamento ha detto alla mamma del ragazzo: «no signora, mi dispiace dovevo parlare con lui altrimenti la televisione non possiamo consegnargliela». Scontata lo sconforto della mamma. «Provo tanta rabbia ed un grande senso di impotenza», racconta la signora Rosella che ora attende la telefonata del responsabile alle vendite dell’azienda telefonica per chiarire la questione. Un episodio questo che mette in evidenza le tante difficoltà che le persone affette da sordità sono costrette a subire per poter accedere a servizi elementari. Un caso analogo si era verificato nel 2014 ad un uomo sordomuto della provincia di Padova, Rocco Roselli, al quale gli era stato impossibile prenotare una visita alla Asl in quanto da regolamento si poteva accedere solo su prenotazione per mezzo telefonico.

 


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