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economia

L’Aqp inizia da Urmo e questa volta non si fermerà

L’Acquedotto pugliese ha comunicato al Comune di Manduria l’inizio dei lavori del depuratore in zona Urmo per il prossimo 12 giugno. La lettera, giunta nella tarda mattinata di ieri, è stata indirizzata anche al Prefetto di Taranto e agli uffici interessati della Regione Puglia e della Provincia di Taranto.  La nota non contiene indicazioni circa il tipo di progetto che sarà avviato. Ciò che è certo, comunque, è che l’unico al momento cantierizzabile è quello messo a gara e aggiudicato dall’impresa di Noci, “Putignano e figli Spa” per circa dieci milioni di euro. Tale progetto, se non dovesse essere modificato, prevede ancora la condotta sottomarina e l’assenza di sistemi di depurazione.

 

La Regione Puglia, comunque, si è più volte impegnata, anche per bocca del presidente Michele Emiliano, a modificare la progettualità con delle varianti che dovrebbero consentire l’affinamento dei reflui in modo da renderli utilizzabili in agricoltura e l’eliminazione della condotta sottomarina. Niente si potrò fare, invece, per evitare lo scarico cosiddetto “emergenziale” che nei piani della Regione dovrà scarica al suolo su un terreno distante 700 metri dal mare e circondato da strutture turistiche e abitazioni civili in zona Specchiarica. La decisone di Aqp di iniziare i lavori, questa volta in maniera definitiva, fa seguito alla lettera riservata che il sindaco di Manduria, Roberto Massafra, ha inviato qualche giorno fa al prefetto e alla Procura della repubblica di Taranto e agli uffici regionali e dell’Aqp oltre che al presidente Emiliano.

 

Nella missiva, tenuta gelosamente segreta dal primo cittadino che l’ha trasmessa senza farla leggere a nessuno, di cui noi siamo in grado di pubblicare i suoi contenuti, si diffida l’impresa a voler «procedere senza indugi (ad iniziare i lavori, ndr) considerato, tra l’altro, che l’attuale depuratore a servizio del comune di Manduria ha urgente necessità di essere sostituito». La premura di Massafra che, lo ricordiamo, ha preso questa decisione senza sentire il parere di nessuno della sua stessa maggioranza, se non i suoi stretti confidenti di partito,  è quella di allontanare il più possibile dalla sua persona ogni rischio di natura penale, derivante dal danno ambientale ed economico per quello erariale. Allegando alla lettera la relazione dell’Arpa con i dati che dimostrano l’elevato indice di inquinamento dei reflui che attraverso il vecchio depuratore vanno a finire in falda, Roberto Massafra chiede «che siano avviati immediatamente i lavori per la costruzione del nuovo depuratore nel sito e con le modalità che la Regione Puglia ha indicato, fermo restando – aggiunge -, che si confermino l’eliminazione dello scarico a mare, il completo recupero dei reflui e la possibilità che venga garantita l’estensione della rete fognaria e idrica alle marine». Il documento si conclude così. «Si declina nuovamente ogni responsabilità di tipo penale ed erariale che dovesse derivare da ulteriori ritardi e dal persistere della situazione di non conformità dell’attuale depuratore».                  

Nazareno Dinoi

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