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cronaca

Infarto scambiato per periartrite: giovane ingegnere muore poco dopo in casa

BRINDISI – Ancora un presunto caso di malasanità che riguarderebbe l’ospedale Perrino di Brindisi. Un uomo entra con un dolore al petto ed al braccio e gli viene diagnosticata una periartrite: lo spediscono in ortopedia. Muore poco dopo nella propria abitazione per un fulminante infarto.

E’ l’assurda vicenda di Mario Ricci, ingegnere 40enne salentino, dipendente presso l’ARPA (Agenzia Regionale Protezione dell’Ambiente) di Brindisi. L’uomo lascia moglie e due figli, di 7 e 12 anni.

A raccontarci l’incredibile storia è un suo collega, quello, cioè, che mercoledì lo ha accompagnato in ospedale.

“E’ accaduto tutto nel giro di poche ore – racconta l’uomo – Ieri mattina, mentre Ricci era a lavoro, ha avvertito improvvisamente un fortissimo dolore al petto, che si è irradiato su tutto il braccio sinistro. Così, lo abbiamo tempestivamente accompagnato al Pronto Soccorso del nosocomio brindisino. Qui, i sanitari, dopo averlo visitato, gli hanno diagnosticato una periartrite (malattia infiammatoria degenerativa che colpisce la spalla) e condotto nel reparto di ortopedia per una visita più accurata. Una volta dimesso, l’uomo è morto dopo qualche ora nella sua casa di Lecce per un infarto”.

Il dolore al petto e poi al braccio sinistro è il classico sintomo di un infarto in corso che, probabilmente, qualcuno non ha saputo ‘leggere’. Eppure, sarebbe bastato effettuare alcuni controlli di routine più approfonditi, quali gli enzimi cardiaci, per escludere con certezza i sintomi di un infarto.

Non è escluso che possa essere aperta una inchiesta, per ricostruire l’esatta dinamica della triste vicenda ed accertare eventuali responsabilità.

 

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