la voce a Sud

blog d'informazione online – attualità, cronaca, notizie, cultura, storia, gastronomia, spettacoli, informazioni, aggiornamenti ed eventi dal territorio

notizie

ERCHIE: SI CONCLUDONO TRE PROCESSI A CARICO DEL SINDACO

Giuseppe Margheriti Sindaco di Erchie non ha vissuto giorni facili negli ultimi tre anni Indagato in vari processi. Oggi può tirare un sospiro di sollievo. Accusato, unitamente al dirigente del settore urbanistica, di violazione edilizie per opere realizzate all’interno del Palazzo Ducale, procedimento sorto a seguito di denuncia di un consigliere comunale di opposizione. In data 11/11/2019 è stato assolto con formula ampia, unitamente al dirigente, dalla Corte di Appello di Lecce.

A difenderlo in questo processo è stata l’avvocato Ada Masi. Altra tegola che lo raggiunse fu l’essere stato indagato nel processo per assenteismo e peculato che coinvolse dirigenti e personale del Comune e che tanto scalpore fece per poi concludersi con la archiviazione decretata dal GIP del Tribunale di Brindisi dottoressa De Angelis che motivò tale richiesta per assoluta mancanza di indizi. In questo processo era difeso dall’Avv. Raffaele Missere. Ma la vicenda “più grave” in cui il Margheriti Giuseppe è stato coinvolto è quella in cui gli si contestavano due casi di tentata concussione e la sua sorte fu legata ad altri imputati nel processo della DDA di Lecce denominata “Impresa”. In questo procedimento il Sindaco fu sottoposto alla misura degli arresti domiciliari unitamente al consigliere comunale Domenico Margheriti, già vicesindaco.

A differenza di quest’ultimo, il Sindaco, professandosi sempre innocente, non si dimise e, dopo la scarcerazione, tornò a reggere le sorti della civica Amministrazione. Il pubblico Ministero di Lecce, dottor Coccioli, ebbe a richiedere il rinvio a giudizio ma all’udienza preliminare, celebratasi in data 20.03.2018, l’avvocato Raffale Missere ebbe ad eccepire l’incompetenza della DDA e del Tribunale di Lecce. Nessuno dei coimputati ebbe a fare identica richiesta. Il GUP accolse l’eccezione e, dichiarando la propria incompetenza, inviò gli atti alla Procura di Brindisi.​Il processo quindi ricominciò dall’inizio. Il Pubblico Ministero di Brindisi, dottor Giuseppe De Nozza, ha richiesto l’archiviazione ancor prima della richiesta di rinvio a giudizio, essendo ormai intervenuta la prescrizione dei reati e il GIP, dottoressa Tea Verderosa, ha accolto tale richiesta. Il Margheriti non ha potuto quindi ribadire innanzi al Giudice competente le ragioni della sua innocenza. Il Sindaco di Erchie ci ha rilasciato la seguente dichiarazione ”Sono sollevato dal peso di accuse infondate. In particolare, le calunniose denunce relative al processo per abusi edilizi sono state cancellate dalla sentenza della Corte di Appello.

Un Giudice (dottoressa De Angelis) coraggiosa ebbe a cancellare un’operazione di polizia che aveva portato Erchie ad essere vista come il paese degli assenteisti e dei profittatori dei beni pubblici. Mi sono battuto anche per avere un processo mio senza che la mia vicenda fosse confusa con fatti di altri imputati per mafia. Quando il mio avvocato si batteva per dimostrare che il mio processo nulla aveva a che fare con Antimafia e Tribunale di Lecce, ci stava chi gli rideva alle spalle. Oggi grazie a quella dichiarazione di incompetenza c’è stata l’archiviazione. Oggi un Pubblico Ministero, tra i più coraggiosi e preparati, ha ritenuto di non poter richiedere neanche il rinvio a giudizio. Io avrei voluto difendermi per provare la mia estraneità dai reati di cui venivo accusato.

A differenza di altri non ho chiesto archiviazioni. Devo sentirmi con il mio avvocato per verificare se io possa dimostrare comunque la mia innocenza. Voglio ringraziare tutti coloro che mi sono stati accanto, dagli avvocati agli assessori e consiglieri della mia maggioranza. In particolare, non me ne abbiano gli altri, voglio ringraziare l’avvocato Giuseppe Sorio che, oltre politicamente, ha contribuito non poco alla mia difesa. Non posso invece dimenticare chi come una megera ballava insieme ad altri sotto casa mia additandomi come delinquente e mafioso, come pure non posso perdonare chi da consigliere comunale ha usato “l’arma della denuncia” accusandomi di fatti mai commessi.”