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politica

Con il gioco delle tre carte Conte trasforma i sindaci in carne da macello

fonte secoloditalia.it

Si scordi, Giuseppe Conte, di trovare nei sindaci le sue sentinelle nel territorio: anzi, si preoccupi di garantirne l’incolumità da stamane, dopo il pasticcio che ha combinato.

E’ bravissimo il premier con i soldi degli altri. Straordinario Conte, è come se fosse entrato con un assegno in casa di un italiano qualunque e gli avesse detto ti anticipo tre mesi del tuo stipendio. “Le devo dire grazie per i soldi miei?”, sarebbe stata la risposta. Perché se anticipi vuol dire che non me li dai dopo. E se in più quelli sono soldi miei siamo al limite della truffa.

Conte mazziere al gioco delle tre carte

Eh già, perché carta dopo carta ne vengono fuori sempre tre al famoso gioco. I pomposi 4,3 miliardi di euro annunciati dal presidente del Consiglio per i comuni non sono quattrini dello Stato. Ma sono il gettito delle imposte comunali che tornano al territorio: non ha regalato nulla, il premier. Di suo, ha costretto Borrelli a firmare un pagherò della protezione civile pari alla miseria di quattrocento milioni da destinare a ottomila comuni per la spesa degli italiani che non ce la fanno. Almeno in Sicilia Musumeci ne ha stanziati ben cento di milioni di euro.

Da oggi, ci sarà la corrida presso gli uffici dei sindaci. E se qualcuno oserà dire a chi chiede conto dei pacchi o dei buoni promessi dal premier che ancora non c’è nulla, altro che assembramenti e coronavirus.

Pazzi, siete dei pazzi ad esporre in questa maniera i primi cittadini. Con la beffa che se davvero dovessero invece spendere i miliardi di cui cianciate poi resterebbero senza euro per il resto delle attività amministrative a cui i comuni sono tenuti. I rifiuti, la casa, l’illuminazione, la viabilità, i lavori pubblici, gli stipendi dei dipendenti, tutto.

Si è creata di nuovo un’aspettativa enorme. Ogni volta che Conte parla agli italiani, li mette in fibrillazione. Li fece assaltare i treni, poi toccò ai supermercati, ora sarà la volta dei municipi. A meno di robusti cordoni di poliziotti ai quali toccherà frenare i bollori di gente povera quasi come loro.

Un spot del premier per creare illusioni

Aveva il dovere morale, il premier, di dire che non sono soldi in più anziché creare illusioni. Il solito spot senza che nessuno possa capire ancora come saranno individuati i potenziali beneficiari dei provvedimenti annunciati. Con la complicità del presidente dell’associazione dei comuni. il sindaco di Bari De Caro, del Pd, che ha fatto da valletto nelle comunicazioni di Conte.

Poi, l’altro trucco svelato da Giorgia Meloni: “Il presidente del Consiglio ha fatto credere agli italiani di aver ricoperto i Comuni di miliardi di euro ma è una bugia colossale: i 4,3 miliardi annunciati ieri sera non sono altro che la liquidazione anticipata del Fondo di solidarietà comunale. Una cosa già fatta a marzo 2019, senza emergenza coronavirus. Nessun intervento straordinario: parliamo di soldi già dovuti, già presenti nei bilanci comunali e impegnati dai sindaci”.

Siamo alla strategia dell’imbroglio conclamato. Auguri ai sindaci, che da oggi faranno bene a restare in casa pure loro, ma per evitare di fare brutti incontri con chi è stato preso in giro da Giuseppe Conte. No, il nostro popolo non merita di essere sfottuto da chi lo guida in questa maniera indegna.

Con le tre carte giocaci in bisca, non a palazzo Chigi.