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LA PASSIONE DI CRISTO A TORRE: UN APPUNTAMENTO TRADIZIONALE CHE QUEST’ANNO CI MANCHERÀ

Si dice che, durante la dominazione spagnola in Italia, fiorì la sacra rappresentazione con “Il pianto della Madonna” o “Donna de Paradiso” di Fra Jacopone da Todi. Questa notizia è stata avvalorata nel 1943 dal ritrovamento di una quasi consunta pergamena, caduta a terra dalle pagine di un vecchio volume della “Summa Theologica” di San Tommaso d’Aquino, durante il trasloco della biblioteca da una stanza ad un’altra del locale del Convento dei PP. Carmelitani. In questa pergamena vi è scritto che nell’anno 1548 fu rappresentato il suddetto dramma sacro nella Chiesa Madre di Torre Santa Susanna.

Così, da quel lontano 1548 ad oggi, quasi annualmente, si rinnova a Torre Santa Susanna il fervore di portare sulle scene “la Passione e Morte di Gesù” durante la Settimana Santa. Il che è fuor di dubbio, in quanto ne fan fede i copioni che via via sono stati scritti o adattati, ma che molti dei quali sono andati disgraziatamente perduti. Tuttavia, si sono salvati quelli del Sannicandro e di Fra Simone da Napoli, detto il Cappuccino, rappresentati sino al 1962.

Nello stesso anno, il concittadino prof. Pietro Putignano rappresentava un suo dramma in prosa, “La Messiade”, in cinque atti. Da quella data sino al 1981 egli ha rappresentato, a Torre e fuori paese, drammi sacri, ultimo dei quali quello de “Il terzo giorno” nella Parrocchia Cristo Re di Torre Santa Susanna.

Dunque, nel 1982 si costituisce il COMITATO CITTADINO DELLA PASSIONE, MORTE E RISURREZIONE DI N.S.G.C. con l’intento di continuare la secolare tradizione che vanta e caratterizza la comunità torrese.
Durante gli anni del secolo scorso, le rappresentazioni si tenevano in teatro e, ancor prima nel tempo, in locali di fortuna, quali capannoni, frantoi e androni, imponendo agli spettatori di portarsi la sedia da casa.

L’altro obiettivo del Comitato è stato quello di dare una svolta alla classica rappresentazione, portando lo spettacolo dal teatro alla strada. L’evento suscita grande interesse tra la popolazione torrese, tanto da avere, nel corso degli anni, centinaia di persone pronte a contribuire a livelli diversi alla buona riuscita del Dramma Sacro. L’impegno e la dedizione premiano il lavoro del Comitato, perché in breve tempo si raggiunge il successo, tanto che la performance del gruppo viene richiesta in diverse località della Puglia, Campania, Basilicata e, per ben due volte, in Germania.

Ogni anno, oltre cento unità, tra attori e tecnici, animati da buona volontà e da tanto spirito di sacrificio, si preparano e lavorano per la messa in scena del Dramma Sacro.
Importante è sottolineare un momento straordinario che è quello di aver portato il Comitato Cittadino in Europa; infatti, nel 2007, suddetta compagnia, unitamente ad altri sodalizi sparsi per l’Italia, è parte integrante del circuito dell’Europassion. Questo organismo intende promuovere e salvaguardare tutte le associazioni che realizzano la manifestazione per eccellenza che evidenzia il connubio tra fede, cultura e tradizione. Ancora, possiamo rilevare il nuovo progetto a cui il Comitato Cittadino sta partecipando a partire dall’inverno 2015, e cioè quello riguardante la catalogazione dei beni culturali immateriali e gli inventari del patrimonio culturale immateriale, promossa dalla Convenzione Unesco col fine di promuovere, nei territori italiani, il proprio patrimonio quale bene culturale inestimabile.

Il testo, redatto in prosa, che dal 1983 viene utilizzato per la rappresentazione, dal titolo “Tu!…Noi!” , è del regista FRANCO TOMAI , uomo dotato di forte talento teatrale, grazie al quale il Comitato Cittadino porta avanti tutt’ora questa tradizione secolare.

Purtroppo quest’anno, a causa del Covid-19 e seguendo le disposizioni del Governo italiano, questa rappresentazione sacra non potrà svolgersi durante l’imminente Settimana Santa, portando rammarico tra i componenti del Comitato, gli attori e il pubblico torrese. Un evento unico a cui ogni anno ci si prepara, durante il periodo quaresimale, per vivere con spirito pronto le festività pasquali. Un evento di una portata indescrivibile che reca orgoglio alla nostra popolazione.
Tuttavia, la speranza è che questa epidemia venga contenuta il più possibile, così da tornare a svolgere ciascuno le proprie faccende quotidiane.


È vero, quest’anno questa sacra rappresentazione non potrà svolgersi, ma divulgare il messaggio della Croce deve restare un obiettivo attualissimo: Cristo ha assunto la nostra condizione umana, si è caricato dei nostri peccati, delle nostre sofferenze e dei nostri dolori, li ha portati con sé sulla via del Calvario, li ha condotti sul Golgota e li ha trasfigurati attraverso la sua risurrezione. “Per le sue piaghe siamo stati guariti” (Is 53,5).

Uniamoci in preghiera affinché, da questo Venerdì Santo che tutti indistintamente stiamo attraversando, possiamo giungere all’alba di una nuova Pasqua di risurrezione per gridare a gran voce: “Cristo è risorto, alleluia, alleluia”.

Giovanni Ursini ed Enrico Scredi, attori