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TORRE: NOTA DEL DOTT. TIBERIO SACCOMANNO

Con l’avvento del Jobs Act e con la conseguente liberalizzazione dei contratti a tempo determinato, sono stati assunti molti giovani precari nella speranza di essere assorbiti in un prossimo futuro con un contratto a tempo indeterminato. Nella maggior parte di questi casi la speranza è risultata vana.

Un metodo di assunzione a dir poco irrispettoso che è divenuto oramai prassi e che distrugge i sogni e le speranze di tanti lavoratori precari. Ne deriva che in Italia per i giovani è sempre più arduo formare una famiglia, continuano a vivere solo grazie all’aiuto dei genitori, o dei nonni in alcuni casi, e la nostra popolazione diviene sempre più anziana, mentre nel frattempo si studiano le più disparate strategie per far crescere la natalità nel Paese e qualcuno immagina persino che l’unica salvezza possa essere quella di ricorrere all’immigrazione.

Poste Italiane è una S.p.A. che ha creato molte di queste infruttuose speranze, che quasi puntualmente ha disatteso, come nel caso dei portalettere CTD, cioè quelli con contratto a tempo determinato.

Una società per azioni controllata per il 35% dalla Cassa Depositi e Prestiti, una delle aziende più importanti non solo in Italia ma anche in Europa, si avvale di espedienti di legge per non assumere a tempo indeterminato.

Possibile che sia così libera di trattare come carne da macello i lavoratori assunti per pochi mesi e ricacciarli come se nulla fosse? E’ normale per i superpagati grandi manager che la amministrano licenziare questi giovani portalettere che hanno acquisito esperienza con tanto sacrificio per poi riassumerne altri e riformarli? E’ giusto che la politica nazionale si disinteressi a questo comportamento poco professionale e per niente umano?

Poi può accadere anche che oltre il danno arrivi la beffa. Se è vero come è vero, dalla stampa apprendiamo che il 21 aprile scorso Poste Italiane ha comunicato un ulteriore piano di assunzioni per 1820 C.T.D., cioè Contratti a Tempo Determinato che potranno avere luogo secondo le diverse esigenze territoriali nei mesi da maggio ad agosto 2020. Cioè, per farla breve, in piena emergenza da contagio di coronavirus, nonostante il momento delicato e pericoloso per la propria salute, i lavoratori a tempo determinato che hanno tenuto in piedi un servizio essenziale, coprendo in molti casi vacanze di colleghi in malattia, oggi viene a loro comunicato che a breve saranno sostituiti. Complimenti all’azienda! Questi sfortunati lavoratori precari hanno ottemperato alle richieste dei loro responsabili per sostenere il servizio in un periodo nel quale la maggior parte delle persone rimaneva in casa per evitare il contagio. Hanno lavorato con dispositivi di protezione individuale in molti casi non adeguati e anche scarsi. Hanno messo in pericolo la propria salute e quella dei propri familiari, in molti casi genitori anziani e a più rischio contagio, che li aspettavano a casa. In un momento nel quale stiamo apprezzando e valutando nel migliore dei modi tutte le categorie e i lavoratori che hanno permesso all’Italia di andare avanti nonostante una pandemia in corso, e lo si sta facendo pensando ai modi più concreti e opportuni di gratificazione, sarebbe importante pensare a tutti coloro che ogni mattina hanno varcato l’uscio di casa per contribuire a questo grande sforzo comune. Tra di loro, visti i programmi di prossime assunzione di Poste Italiane, sarebbe importante ricordarsi anche di questi lavoratori precari, magari riaccendendo loro la speranza di una duratura sistemazione.  

                                                                                   Dirigente – Fratelli d’Italia

                                                                                     TIBERIO SACCOMANNO