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IO “FASCISTA” LUI COMUNISTA L’HO CONOSCIUTO ERA COLLABORATORE DI CARMINE DI PIETRANGELO. UN GRANDE UOMO. LA INTELLIGENZA E LA FANTASIA AL SERVIZIO DELLA PUGLIA. CHE LA TERRA GLI SIA LIEVE

Fonte: bari.repubblica.it

Addio a Onofrio Pepe, raccontò l’impresa del panettiere di Altamura che sconfisse McDonald’s

Avrebbe compiuto 70 anni a dicembre. Fondò associazioni come Le vie del pane, per difendere il pane Dop di Altamura, e Amici del fungo cardoncello, che annoverava supporter come Sabrina Ferilli, Gianfranco Vissani e Massimo D’Alema

Onofrio Pepe è morto. Altamura piange uno dei suoi più grandi riferimenti culturali e politici degli ultimi decenni: impegnato da sempre nella vita pubblica e politica, Pepe è stato uno dei maggiori promotori del territorio attraverso le sue unicità culinarie, in grado di parlare al mondo intero, e non solo. Classe 1950 – avrebbe compiuto 70 anni il 3 dicembre – Pepe era negli ultimi tempi costretto a fare i conti con alcune fragilità derivate dal suo stato di salute precario.

Aveva subito una serie di interventi, e passato gli ultimi mesi della sua vita in un centro di riabilitazione a Bari. “Tutti hanno un ricordo di lui”, dice il consigliere regionale Enzo Colonna. Perché Pepe era instancabile, un vulcano di idee in grado di trainare la comunità altamurana. Giornalista, fu lui ad andare a New York per raccontare agli increduli americani la vicenda di un panettiere di Altamura che con i suoi prodotti aveva costretto il dirimpettaio McDonald’s a chiudere, storia che finì nel film “Focaccia Blues” di Nico Cirasola (in cui recita lo stesso Pepe).

Era lui a fornire leccornie all’amico Renzo Arbore con il quale creò la goliardica Congrega del gusto e pure Federlamp, federazione a tutela del lampascione. Due fra le tante trovate di Pepe, lui che creò associazioni come Le vie del pane – proprio per difendere il pane Dop di Altamura – e Amici del fungo cardoncello, che annoverava supporter come Sabrina Ferilli, Gianfranco Vissani e Massimo D’Alema, con il quale condivideva anche la derivazione politica e una profonda amicizia. “Si conobbero a Bari, D’Alema vi era arrivato per commissariare la segreteria regionale – ricorda Silvio Teot, storico amico di Pepe – La loro amicizia diventò talmente forte che D’Alema fu testimone di nozze di Onofrio”.

“Aveva una rete infinita di relazioni attraverso cui faceva viaggiare la promozione del territorio – ricorda Colonna – era quasi una sua ossessione. E gli bastava parlare del fungo cardoncello per arrivare a dire ben altro”.

Onofrio Pepe si era battuto in prima persona per la tutela delle decine di migliaia di orme di dinosauri rinvenute a Cava Pontrelli, e all’epoca – erano gli anni 90 – la sua parentesi nell’amministrazione comunale era già finita. Bisogna tornare al 1983 per trovarlo assessore alla Cultura nella giunta guidata da Fabio Perinei, “la prima di sinistra della città” (Perinei è scomparso nel 2009). Fu una stagione di grande fermento, culturale e non solo.

Onofrio Pepe veniva dall’esperienza dei centri servizi culturali, enti di formazione di base degli anni 70 presi poi in carico dalla Regione, e aveva dalla sua anche l’impegno per Radio Murgia, nata nello stesso periodo sull’onda del fermento delle radio libere. “Era un riferimento solidissimo del Pci – continua Enzo Colonna – proprio negli anni di passaggio in cui il partito, dall’impronta vecchio stampo di tipo bracciantile e operaio, si affidava alle giovanissime leve”.

E da uomo pubblico Onofrio Pepe fece brillare la sua Altamura, inventando “Estate Murgia” e portando in città artisti internazionali, puntando così al rinnovamento culturale che gli valse l’appellativo di “Nicolini della Murgia” (Renato Nicolini in quegli anni era assessore alla Cultura a Roma). Dal canto suo, Pepe inventò ad Altamura il primo periodico cittadino, rigenerando la pubblicistica locale degli inizi del 900 e creando fogliettoni dal tono ironico e ricchi di vignette, per parlare di politica e criticare apertamente il governo democristiano.

Era già stato corrispondente per Paese Sera, e la sua pelle da giornalista lo portò a fondareil  quindicinale “Piazza”, il primo di Altamura, creato con l’amico di sempre Silvio Teot. Quest’ultimo ora lo ricorda pubblicamente – come molti altri che lo hanno conosciuto – con un breve post su Facebook, in cui lo saluta con: “Addio, amico fragile”.

“Onofrio ha lasciato per iscritto le sue ultime volontà – prosegue Teot – voleva un funerale laico, voleva essere cremato e che fossi io a ricordarlo con un discorso. E poi, voleva la musica di Franco Battiato nel camposanto”. Per salutarlo l’ultima volta è stata scelta “La cura”, che risuonerà dopo la cerimonia laica prevista l’1 settembre alle 16 nella cappella del cimitero