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Terremoto in Confindustria Brindisi: 4 grosse aziende abbandonano per “tradimento dei valori confederali”

Fonte: newspam.it

Sarà una mera coincidenza, ma dopo la defenestrazione dell’ormai ex Presidente Patrick Marcucci per motivazioni ancora sconosciute, se non agli interni dell’associazione, si sta assistendo ad un vero e proprio terremoto in Confindustria Brindisi. Quattro aziende hanno, infatti, deciso di abbandonare l’associazione. Di seguito il testo della loro nota: 

Prefabbricati Pugliesi, Soave, Soavegel e Nicola Pantaleo SpA, aziende leader del territorio brindisino, dopo oltre trent’anni, abbandonano l’antica casa di Confindustria Brindisi per il mancato rispetto dei valori confederali.

L’uscita della Prefabbricati Pugliesi, di Soave, di Soavegel e di Pantaleo, aziende che nell’associazionismo hanno creduto da oltre trent’anni, comporta un totale sguarnimento di rappresentatività delle maggiori aziende di proprietà del territorio.

Non multinazionali o grande industria, ma aziende familiari storiche che rappresentano il cuore dell’iniziativa di impresa del territorio, che muovono con slancio e dinamicamente l’economia brindisina occupando la popolazione locale, sostenendo attività sportive, culturali e artistiche, e progetti cittadini e che in più di un’occasione sono intervenute nel sociale.

In tutto questo Confindustria Brindisi subisce in silenzio, passivamente e con la più totale inerzia la defezione delle sue primarie aziende, ben sapendo che manca di rappresentatività nei confronti delle stesse e delle altre che a breve formalizzeranno anche la loro cancellazione.

Una Confindustria territoriale che ha a cuore il mantenimento di posizioni di privilegio e che solo a questi fini negli ultimi mesi ha compiuto in totale solitudine scelte strategiche che hanno portato ad una totale paralisi degli organi decisionali e rappresentativi dell’associazione, peraltro nel più grave periodo di emergenza vissuta.

Auspichiamo che Confindustria Nazionale possa e voglia intervenire per fare chiarezza e rimettere ordine in una situazione ormai insostenibile.

Solo allora sarà possibile ripensare e nuovamente valutare l’adesione ad un progetto comune di associazionismo finalizzato alla valorizzazione delle aziende del territorio.