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Scuola Roma, Gianluigi, 9 anni, a casa perché autistico: manca la maestra di sostegno

Fonte: roma.corriere.it

«Come ogni anno il primo giorno di scuola per mio figlio da giorno di festa si è trasformato nell’ennesima umiliazione. Un saluto ai compagni e poi di nuovo a casa. Per quelli come mio figlio, che soffre di autismo, la scuola non comincia oggi. E chissà quando comincerà. Manca l’insegnante di sostegno». Francesco Palese è il padre di Gianluigi, 9 anni, che frequenta (o dovrebbe frequentare) l’istituto Pio La Torre, via di Torrevecchia, nella Capitale.

Questa mattina la mamma lo ha accompagnato a scuola, ma ha dovuto riportarlo subito a casa, assistendo, con dolore e senza poter fare niente, alla delusione e alla tristezza del piccolo. «L’assistente assegnato deve dividersi tra più istituti, dell’insegnante di sostegno nessuna notizia. Le maestre non lo vogliono in classe. Non lo sanno gestire. Lui è di troppo. Sono stanco di vedere mio figlio (insieme ad altri 500mila ragazzi in Italia) trattato peggio di un cane. Lui beneficia della legge 104 e avrebbe diritto alla copertura per l’intero orario scolastico. Ma resta tutto sulla carta. La cosa più grave è che non c’è nessuno che sappia indicare una data, nulla».

Venerdì scorso il papà di Gianluigi aveva chiamato la scuola: «Mi avevano detto che non c’era il sostegno, ma un’Aic, ovvero l’assistente dedicata che si sarebbe comunque occupata di mio figlio. Ma stamattina ci hanno spiegato invece che deve dividersi fra la nostra e una scuola media e che in caso avremmo potuto riportare a scuola Gianluigi per le 11,30, per un’ora. Ma cos’è, un pacco da portare avanti e indietro? Che senso ha?”. La scuola se la prende col Municipio, ma intanto il bambino resterà a casa: «L’anno scorso per lui la scuola è iniziata a fine ottobre. Ora col Covid chissà. E poi parlano di lotta alle discriminazioni». La scuola replica: «Si fa presente l’assoluta impossibilità di nominare entro il 14 settembre i docenti su graduatoria di sostegno avendo 9 cattedre scoperte su 16 — spiega il dirigente scolastico — Le graduatorie sono disponibili solo da oggi. Pertanto si procederà alle convocazioni. Inoltre, il servizio Oepa non è personale della scuola, poiché dipende dalle cooperative e dal Municipio che ne definisce il budget e la disponibilità per ogni singolo alunno. Alla mamma del bambino è stato comunicato l’orario dell’Oepa, senza alcuna considerazione sulla fruibilità del servizio scolastico nel tempo rimanente. Convocheremo quanto prima il docente di sostegno e nel frattempo esprimiamo solidarietà alla famiglia e a tutte le famiglie a cui manca l’insegnante di sostegno, certi che l’amministrazione saprà risolvere la problematica in tempi rapidi».