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L’ultimo saluto a Daniele, Seccia: “Chiediamo a Dio ravvedimento per chi ha commesso questo atroce delitto, si costituisca”

Fonte: corrieresalentino.it

LECCE – Alle 12 in punto, sotto un cielo plumbeo, due ali di folla hanno accolto il feretro con il corpo di Daniele de Santis. È, infatti, il giorno dell’ultimo saluto all’arbitro 33enne barbaramente assassinato a coltellate, insieme alla fidanzata Eleonora Manta. Centinaia di persone in lacrime hanno partecipato alle esequie celebrate da Monsignor Michele Seccia. Amici, collegio, familiari, conoscenti e semplici cittadini: tutti sconvolto e privati da un dolore troppo forte da sopportare.

«Nel cuore di ciascun uomo c’è lo spirito di Caino e c’è quello di Abele: dobbiamo dominare il primo – è quanto ha dichiarato il vescovo durante la sua omelia- Chiediamo a Dio ravvedimento e coraggio per chi ha commesso questo atroce delitto, ché si consegni, si costituisca. Solo Dio può toccare il cuore di pietra di chi ha compiuto un simile gesto». E ancora, Monsignor Seccia sembra rivolgersi all’ assassino «La vigliaccheria di chi non si manifesta si spenga. A noi rimane il dovere della preghiera e della speranza, non siamo i padroni della vita…con la vita non si gioca come con il pallone». Il monito di Seccia risuona nella cattedrale del Duomo, gremita di gente.

In tantissimi non riescono a trattenere le lacrime per il dolore. L’unica speranza, l’unico desiderio comune è che gli inquirenti trovino presto l’assassino e capire il movente di questo effetto omicidio.

Al termine della celebrazione nel Duomo, il corteo funebre si è spostato nel cimitero di Specchia, dove la famiglia ha una cappella privata. qui, pochi istanti prima della tumulazione, il sacerdote ha impartito una benedizione a conclusione di un momento di preghiera. Anche nel sud salento sono confluite tantissime persone.

Ad attendere Daniele, infatti, vi erano decine di amici e semplici cittadini. Quest’ultimi hanno voluto esprimere un segno di vicinanza alla famiglia De Santis, straziata da un dolore con cui, purtroppo, dovrà imparare a convivere.