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cronaca

Gestione illecita di rottami e rifiuti speciali: due denunce“

Fonte: brindisireport.it

BRINDISI – Stretta dei carabinieri forestali contro il fenomeno della gestione illecita di rifiuti, attorno a Brindisi ma anche nel resto della provincia, con l’ obiettivo primario di individuare gli autori dei reati, la cui conseguenza è il degrado ambientale, nonché igienico-sanitario, delle periferie e delle aree rurali, sotto gli occhi di tutti. Nell’ ambito della pianificazione dei controlli, i militari pattugliano le strade del territorio, soprattutto quelle secondarie, battute dai “padroncini” di autocarri e motocarri, utilizzati per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento illecito di ogni tipo di rifiuti, anche pericolosi. L’ ultimo di una lunga serie di episodi è stato il fermo di un motocarro, da parte di una pattuglia della Stazione carabinieri forestale di Brindisi, in località Restinco, nei pressi della superstrada Brindisi-Taranto.“

Sequestro motocarro 2-3

Il motocarro, carico di circa 2 quintali di parti di autovetture bruciate e non identificate, carrelli per la spesa, bidoni, forno elettrico e altri rifiuti ferrosi, è risultato non essere iscritto alla sezione regionale dell’ Albo nazionale dei gestori di rifiuti, requisito indispensabile per poter esercitare l’attività; è stato quindi sottoposto a sequestro penale preventivo, per la successiva confisca che il giudice vorrà disporre. Nello specifico, i rottami ferrosi e metallici vengono in casi come questo parzialmente e abusivamente recuperati, abbandonando gli scarti sul territorio. Naturalmente, non è stato esibito alcun documento giustificativo del carico e del trasporto (cioè il “formulario di identificazione dei rifiuti”, dove sono annotati i conferenti dei rifiuti, il percorso, peso e caratteristiche del carico, destinazione). Pertanto al conducente e proprietario del mezzo, il 45enne M.P., e al passeggero e collaboratore  A.D. di 43 anni, è stato addebitato, in concorso, il reato di gestione illecita di rifiuti, per cui sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Brindisi.“