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cronaca

Imprenditore gravemente ferito con un crick all’uscita di una discoteca: presunto aggressore condannato a 15 anni

Fonte: corrieresalentino.

CASTRIGNANO DEI GRECI (Lecce) – Venne ferito con un crick alle spalle per aver cercato di fare da paciere in un litigio all’esterno di una discoteca nell’aprile del 2012. La Corte d’Appello (Presidente Vincenzo Scardia) non fa sconti e conferma la condanna a 15 anni di reclusione a Orazio Preite, 36enne di Taurisano, con l’accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e il risarcimento del danno in favore di Andrea Gallone, titolare di un noto stabilimento balneare nella zona degli Alimini, che, per quell’aggressione, ha riportato lesioni permanenti e con uno stato di invalidità che gli ha ridotto del 67% le capacità lavorative. E le difficoltà a ricordare quella notte si palesarono con un carico di drammatica umanità quando comparve in aula per ricostruire l’accaduto nel processo di primo grado. Sempre La Corte ha confermato anche la condanna a 4 mesi di reclusione per Mirko Rizzello, 33enne di Ugento, (avvocato Stefano Prontera), ritenuto uno dei presunti fiancheggiatori. Per gli altri complici nel processo di secondo grado sono state disposte un’assoluzione e una riduzione di pena.

L’imprenditore, 46 anni, originario di Castrignano dei Greci, per il quale già in primo grado era stata disposta una provvisionale di 50mila euro, di 30mila per le due figlie, il padre e la madre (assistiti dagli avvocati Luigi, Alberto e Arcangelo Corvaglia) aveva raggiunto la discoteca in compagnia della moglie e di altri parenti come ogni sabato. Quella sera c’era una festa di compleanno. Poi il ritorno verso la macchina intorno alle 4. All’esterno Gallone trovò un gruppo di ragazzi. Due di loro stavano litigando. L’imprenditore avrebbe cercato di frapporsi facendo da paciere. Anche perché temeva che potessero danneggiare la sua auto parcheggiata a distanza ridotta. Uno dei ragazzi si allontanò. Raggiunse una Bmw e aprì lo sportello. All’improvviso Gallone venne colpito alle spalle mentre i suoi aggressori ripetevano: “N’himu perdere, n’himu perdere (dobbiamo andare via ndr)”.

L’imprenditore rimase riverso per terra con una profonda ferita in testa. Le sue condizioni apparvero subito critiche. Gallone finì in rianimazione, al “Vito Fazzi” di Lecce. La vittima, dopo essersi svegliata dal coma, fu sottoposta a un delicato intervento chirurgico, subendo lesioni permanenti. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Maglie, meticolose e approfondite, hanno poi consentito di identificare presunti autori di quel brutale e tragico pestaggio. Non appena saranno depositate le motivazioni, gli avvocati Mario Coppola e il professore Enrico Grosso presenteranno ricorso in Cassazione.