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Processi speciali: gli indagati rispondono alle domande del gip

Fonte: brindisireport.it

BRINDISI – Si sono svolti oggi (giovedì 27 maggio 2021) gli interrogatori di garanzia per la vicenda “Processi speciali”, dopo gli arresti di martedì 25 maggio scorso. I finanzieri hanno arrestato il 48enne Antonio Ingrosso, di Brindisi, assessore allo Sport del Comune di Brindisi fra il 2014 e il 2015, il 36enne Flavio Elia, di Lecce, e il 73enne Vincenzo Ingrosso, di Brindisi, padre di Antonio. Quest’ultimo è ristretto in regime di domiciliari, gli altri due sono stati condotti in carcere. I tre indagati sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Brindisi, Maurizio Saso. Assistiti dai legali, i tre hanno risposto alle domande del gip in videoconferenza, per chiarire le proprie posizioni. Gli avvocati Francesca Conte e Giovanni Montagna difendono Antonio Ingrosso e Flavio Elia. Presenteranno la documentazione necessaria per chiarire la posizione degli indagati e si riservano di presentare istanza di scarcerazione o di sostituzione della misura cautelare. Vincenzo Ingrosso è difeso da Maria Antonietta Martano e Federica Cafaro. Anche loro si riservano di presentare istanza di sostituzione della misura cautelare.

Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Antonio Negro e dirette dal sostituto procuratore Luca Miceli, sono state condotte dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Brindisi, al comando del tenente colonnello Gabriele Gargano. Oltre alla Processi speciali è coinvolta nell’inchiesta anche l’azienda Mps, che da quanto appurato dagli inquirenti costituisce una sorta di duplicato della prima. Entrambe le aziende, fornitrici di importanti società nazionali ed estere (quali Boeing Italia Srl e Leonardo Spa), sono state sottoposte a sequestro preventivo. Si procede per reati fallimentari e truffa ai danni dello stato. Oltre ai tre arrestati, altre quattro persone sono indagate a piede libero: sono Andrea Ingrosso (brindisino di 48 anni), Alessandro Ingrosso (brindisino di 44 anni), Alberto Ingrosso (brindisino di 33 anni) e Luisa Palazzo (45 anni, nata a Galatina).

Per gli inquirenti, le condotte degli indagati vanno verso due direttrici: “Il continuo sperpero di risorse societarie per finalità lucrative personali, completamente avulse dagli scopi sociali”, si legge nell’ordinanza del gip. La seconda: “Il totale svuotamento del complesso aziendale trasferito in blocco, con due contratti di fitto di ramo d’azienda, a un’altra società risultata essere la continuazione (in un primo momento, senza debiti) della fallita, con l’effetto di spogliare scientemente i creditori della garanzia patrimoniale e di continuare a svolgere indisturbati l’attività economica in spregio ai creditori, in particolare l’Erario”. Questa seconda società è la Manufacturing Process Specification srl.