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Occhio al bancomat: quanto costa il prelievo adesso

Fonte: ilgiornale.it

La chiusura di centinaia di sportelli bancomat costringerà il consumatore al prelievo presso altri Istituti bancari con i relativi costi di commissione: ecco cosa sta per cambiare

La rivoluzione nel mondo degli sportelli bancomat è alle porte: dal 1° luglio il gruppo bancario Ing (Conto Arancio) chiuderà 63 casse automatiche sparse sul territorio nazionale e la contestuale riduzione delle filiali da 30 a 23 ma non sarà l’unico Istituto a ridurre i propri sportelli Atm.

La crisi bancaria

L’anno nero delle banche è iniziato già nel 2020: come abbiamo scritto in questo articolo, nel solo 2020 hanno chiuso in Italia ben 831 sportelli bancari. I dati di Banca d’Italia parlano di 23.481 filiali sul territorio italiano, un 3,4% in meno rispetto all’anno precedente (2019). Era da venticinque anni – dal 1996 quando le filiali erano 24.421 – che i numeri non erano così bassi e preoccupanti. Analizzando ulteriormente questi numeri, emerge soprattutto come sul territorio nazionale sia prevista la presenza di una banca ogni 2.522 abitanti ma, soprattutto, come su 7.904 comuni italiani, 2.802 si trovino sprovvisti di un ufficio di credito e – di conseguenza – anche del semplice bancomat. La mappa italiana vede ben undici regioni con una percentuale molto alta di chiusure: prima, in questa speciale classifica, la Valle d’Aosta, che con una percenutale negativa del -6,3% ha visto ridurre le proprie filiali da 79 a 74. Subito dietro la Liguria (-5,8%), in cui le filiali sono passate da 677 a 638. Gradino più basso del “prestigioso” podio per l’Abruzzo (-5,7%), in cui gli sportelli sono passati da 526 a 496. Oltre la media anche Emilia-Romagna (-5,5%), Basilicata (-5,4%), Sicilia (-4,4%), Friuli Venezia-Giulia (-4,0%), Piemonte (-3,9%), Umbria (-3,7%), Sardegna (-3,7%), e Lazio (-3,5%).

I costi del prelievo: +273%

Sugli italiani incombe una doppia spada di Damocle: la difficoltà del prelievo a causa della riduzione degli sportelli ed i costi del prelievo che adotterà ogni singolo Istituto bancario a proprio piacimento. La certezza di non sborsare neanche un centesimo di euro si potrà avere unicamente presso lo sportello bancomat della propria banca, in tutti gli altri casi verranno applicati i costi di commissione previsti dalle altre banche: come abbiamo ricordato poco tempo fa (qui il link), per evitare costi aggiuntivi, si potrebbe limitare l’utilizzo del contante dando priorità a pagamenti con carte di debito, carte di credito e prepagate. Una seconda possibilità consigliata da sos tariffe è la sottoscrizione di un conto corrente online caratterizzato dall’assenza di costi come il canone mensile o le commissioni sulle principali operazioni bancarie. Oppure ancora, si possono effettuare pochi prelievi ma con importi elevati così da pagare meno commissioni possibili ed usare strumenti quali Google Pay, Samsung Pay ed Apple Pay collegati alle nostre carte ma che non prevedono commissioni. Ultimo consiglio, ma non per importanza, l’apertura di un nuovo conto con una banca che disponga di un buon numero di filiali nella propria zona della città, in modo da poter prelevare evitando i costi extra delle commissioni.

Ad oggi, però, per i clienti degli Istituti a maggior diffusione territoriale, prelevare i propri soldi al bancomat può costare fino al 273% in più secondo le circostanze ed avere una carta di credito ha commissioni doppie rispetto alla clientela delle banche online. I dati arrivano da uno studio di SOStariffe.it in corso di pubblicazione che ha esaminato gli usi di 26 Istituti ed i fogli informativi delle loro carte di debito e di credito con significative differenze sui costi di prelievo e di gestione delle carte tra i gruppi a prevalente diffusione di filiali sul territorio e quelli attivi soprattutto online.

Scende in campo l’Antitrust

L’Antritrust è al lavoro con un’istruttoria che “riguarda il progetto relativo al servizio di prelievo di contante con la carta bancomat agli sportelli bancari automatici (Atm) convenzionati. Tra le novità più importanti si registrano l’abolizione della commissione interbancaria e il pagamento della commissione applicata al prelievo – da parte del consumatore – direttamente all’istituto di credito dove è collocato l’Atm”. In questo modo, l’Antitrust sta valutando se le nuove norme possano configurare un’intesa suscettibile di restringere o falsare la concorrenza nel mercato comune: un numero minore di sportelli significa costi più elevati ma Bancomat Spa ha ipotizzato un progetto per la revisione dei costi con il quale dovrebbe essere abolita la commissione interbancaria che in questo momento è pari a un costo fisso di 50 centesimi: il piano potrebbe trasformarsi in realtà forse per fine anno, cioè soltanto dopo che l’Antitrust avrà preso una decisione in merito.