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Torre: “La sindrome dell’Ovaio Policistico? Curare si può!” parola della dottoressa Giovanna Muscogiuri, vincitrice del premio Francesco Orio della Società Italiana di Endocrinologia

TORRE SANTA SUSANNA. Ancora un riconoscimento importantissimo per la giovane dottoressa Giovanna Muscogiuri a coronamento di numerose ricerche i cui punti saldi sono l’amore per la medicina e la diffusione e promozione delle conoscenze e del sapere in campo endocrino. La dottoressa Giovanna Muscogiuri , medico chirurgo specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo e ricercatrice presso l’Università Federico II di Napoli è stata insignita del premio SIE Francesco Orio nel corso della cerimonia conclusiva del 41° Congresso della Società Italiana di Endocrinologia. Il Premio è un prestigioso riconoscimento nazionale, poiché porta il nome del prof. Francesco Orio, scomparso prematuramente nel 2019 dopo aver dedicato la sua vita alla ricerca ed alla crescita delle conoscenze in ambito endocrino- ginecologico. Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito per la qualità dell’assistenza e delle cure, fornite direttamente alle pazienti affette da sindrome dell’Ovaio Policistico.

“ Questo premio lo dedico alla mia famiglia che nella realtà del loro laboratorio di analisi, non hanno mancato sin da piccola di far crescere in me la curiosità per la ricerca e mi hanno insegnato che la passione e la dedizione sono gli ingredienti fondamentali per raggiungere le alte vette ” afferma la dottoressa Muscogiuri – e poi conclude” Torre Santa Susanna rappresenta per me il luogo della mia infanzia. E’, quindi, per me davvero un onore mettere le mie conoscenze a disposizione della popolazione di questo paese

La dott.ssa Giovanna Muscogiuri (nella foto) ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue ricerche scientifiche : nel 2010 ha ricevuto, dalla Società Italiana di Diabetologia, il premio “Umberto Di Mario”, per l’importanza e per il rilievo delle sue ricerche in ambito diabetologico; nel 2014 ha ricevuto il premio di “Top Cited Author” della Società Europea di Endocrinologia per le ricerche scientifiche svolte nell’ambito della vitamina D; nel 2016 ha ricevuto il premio “Early Investigator Award” dalla Società Americana di Endocrinologia per le ricerche effettuate nell’ambito dell’endocrinologia ginecologica; nel 2019 il premio della Società Italiana di Endocrinologia per le ricerche effettuate in ambito endocrinologico e metabolico ed il premio della Società Europea della Nutrizione per il suo impegno nello studio dell’approccio nutrizionale all’obesità e delle malattie metaboliche; nel 2021 il New CLINICAL RESEARCH AWARD della Società Europea dell’Obesità per le ricerche svolte nell’ambito dell’obesità.

“La sindrome dell’ovaio policistico è una sindrome endocrino metabolica contrariamente a quanto si pensa. Nell’immaginario comune – ahimè – si parla di ovaio policistico e ci si reca dal ginecologo. Invece questa è una materia di pertinenza dell’endocrinologo, perché per fare una diagnosi di questa sindrome è necessario tracciare un profilo ormonale” – afferma la dottoressa Muscogiuri- “Va fatto innanzitutto un prelievo perché esiste una sostanziale differenza tra la presenza di cisti, policisti o microcisti ovariche. La vera e propria sindrome dell’ovaio policistico è caratterizzata da un iperandrogenismo ovvero da un eccesso di ormoni sessuali maschili. L’ormone maschile per eccellenza è il testosterone. Mentre gli ormoni femminili sono gli estrogeni e il progesterone. Quindi per fare una diagnosi di questa sindrome è innanzitutto necessario verificare quale ormone è maggiormente presente”- Infine conclude la dottoressa Muscogiuri – “ Tale patologia colpisce tra il 5 ed il 10% di tutte le donne nell’età riproduttiva, ed è gravata da serie complicanze metaboliche tra le quali il diabete mellito di tipo 2”