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La verità fa male ma il lavoratore non si lascia intimidire e la racconta contro le pressioni del datore di lavoro

Fonte: corrieresalentino.it

SANTA MARIA DI LEUCA (Lecce) – La sicurezza sul lavoro non è mai abbastanza e il  mancato rispetto delle regole si paga a caro prezzo. Si è verificato così un grave  infortunio  sul  lavoro  di  un  giovane   chef   in   un   noto   ristorante di   Santa   Maria  di  Leuca. Il   datore   di   lavoro   aveva,   infatti, rimosso i dispositivi di  protezione,   imposti  dalla  normativa  italiana  ed  europea a tutela   del  lavoratore, che, mentre era intento a lavorare con l’impastatrice, vedeva la sua  mano  risucchiata all’interno con perdita di due  dita della mano.

Il titolare del ristorante, perfettamente consapevole   della  violazione  di  legge,  aveva   esercitato  pressioni  affinché  il  giovane   cuoco  dichiarasse   che   si   era   infortunato   con   una  affettatrice. Tali  pressioni  sono  diventate  sempre  più  insistenti,  circostanza   che,  dopo  aver  fortemente  insospettito  il  lavoratore,    lo   ha     indotto    a   consultarsi  con  il  suo   avvocato    di   fiducia,   Walter  Gravante. Il   legale,    invece,    ha    messo  subito  nero  su  bianco  inviando,    all’Inail,   una   dichiarazione    di    rettifica,  sottoscritta   dal   lavoratore,    mediante   la   quale   ha   descritto,    con    dovizia   di   particolari,   la   esatta   dinamica   dell’infortunio.

La  eventuale  dichiarazione  inveritiera,  del  resto,  sarebbe  stata   subito   scoperta  in  quanto  le  lesioni  erano  incompatibili    con    il   movimento   della   macchina  affettatrice. L’avvocato   Walter   Gravante   ha   fatto   leva   sul   ben   noto   Decreto   Legislativo  n°   81  del  9  aprile   2008,   meglio  conosciuto   come   “Testo   Unico    della   Sicurezza   sul   Lavoro”,    in   relazione   al   quale   è   stato   scritto,   dal   famoso    giudice    Raffaele  Guariniello,   già    pubblico  ministero   nel     processo   contro   la   “Strage   della   Tyssen”,   nel   quale   il    magistrato   ha     evidenziato    la    totale   ed   assoluta    esigenza    di   tutela  della   sicurezza   del    lavoratore.

L’Inail,    intanto,   ha    avviato   una   inchiesta  interna   al    fine  di    accertare    le    singole    responsabilità.