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La rivolta delle Protezioni civili ed è rottura con l’amministrazione

Fonte: lavocedimanduria.it

E’ guerra aperta tra le tre associazioni di volontariato storiche di Manduria, legittimate dai titoli e dall’esperienza, e l’amministrazione comunale accusata di scarsa considerazione, ostracismo, atteggiamenti clientelari ed altre accuse non definite per le quali qualcuno potrebbe finire in tribunale.

La rivolta che covava da tempo, è ora esplosa con una lettera che le tre organizzazioni di Protezione civile manduriane, «Prociv Arci», «Ser» e «Era», hanno inviato una lunga lettera al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al responsabile del Dipartimento di Protezione Civile della Puglia, Lucio Pirone e ai referenti provinciali delle organizzazioni di appartenenza. E naturalmente al sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, ritenuto responsabile principale della spaccatura. 

I presidenti delle tre protezioni civili messapiche, Silverio Dinoi, Anna Duggento e Maurizio Barnaba, accusano il primo cittadino e con lui l’assessora ai Servizi sociali, Fabiana Rossetti, di voler privilegiare un quarto gruppo di volontari non iscritto nel registro regionale, denominato «Angels» (a quanto pare messo in piedi proprio da loro), a cui l’ente Messapico avrebbe affidato compiti delicati e impropri ignorando le tre associazioni riconosciute. 

Nella lettera di dissenso vengono elencati punto per punto una serie di anomali privilegi nei servizi di pubblica assistenza di cui i volontari «graditi» al sindaco avrebbero goduto. «Non si tratta di beghe tra volontari – si legge nella lettera – ma emergono da parte dell’amministrazione comunale delle condotte non confacenti alle regole e allo spirito della protezione civile». Tra queste, si spiega, l’esclusione delle protezioni civili dal servizio di consegna alle famiglie più bisognose degli alimenti donati con il «carrello solidale» sello scorso periodo natalizio. Compito che il sindaco avrebbe affidato all’altro gruppo. Un servizio che gli Angels non sarebbero stati in grado di portare a termine non avendo il personale necessario. «Uno scandalo – scrivono le tre associazioni –, perché per poter svolgere il lavoro è stata autorizzata l’associazione di un comune vicino piuttosto che coinvolgere le nostre organizzazioni». 

Nella missiva si denuncia poi il tentativo di affidare al «gruppo amico» il servizio nel centro vaccinale. «Il sindaco Pecoraro per favorire la propria associazione – si legge –, aveva ordinato il nostro allontanamento dall’hub per favorire gli Angels che non avevano alcun titolo». A ripristinare la legittimità del servizio, viene spiegato nella lettera, sarebbe poi intervenuta la Protezione Civile regionale che avrebbe ripristinato l’ordine.

L’amministrazione Pecoraro avrebbe inoltre fatto ostruzionismo non concedendo alle tre associazioni il semplice patrocinio di un progetto che avrebbe dato la possibilità alle persone con disabilità di usufruire gratuitamente del trasporto con un mezzo attrezzato. 

Non tutto viene raccontato nella lettera, perché nella parte finale si lasciano intendere fatti più delicati non raccontati per i quali si chiede l’intervento della magistratura. «Presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica di Taranto –  annunciano i tre presidenti Dinoi, Duggento e Barnaba – essendo noi in possesso di prove di comportamenti che riteniamo gravi e che sono già nelle mani di avvocati penalisti che stanno individuando tutti i reati commessi». 

Infine l’appello: «Prima di distruggere il lavoro fatto sinora, si chiede a tutte le figure in indirizzo di provvedere a risolvere questa situazione di disagio e umiliazione per chi ha dato l’anima e non solo a questa città garantendo serietà a quello che si dimostra invece essere un circo».

Nazareno Dinoi