Omicidio dell’ex carabiniere: di nuovo in carcere il presunto responsabile
Fonte: brindisireport.it
SAN DONACI – Si sono nuovamente le porte del carcere nei confronti di Michele Aportone, il 70enne di San Donaci accusato di aver ucciso a colpi di fucile Silvano Nestola, carabiniere in quiescenza di 45 anni che fu assassinato la sera del 3 maggio a Copertino (Lecce), mentre lasciava l’abitazione della sorella insieme al figlio di 11 anni. Scarcerato dal tribunale della libertà lo scorso 19 novembre, il sandonacese nella serata di oggi (mercoledì 24 novembre) è stato nuovamente raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale salentino.
Il provvedimento restrittivo gli è stato notificato dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale di Lecce. Inizialmente indagato a piede libero insieme alla moglie, la 62enne Rossella Manieri, Aportone è stato arrestato una prima volta lo scorso 29 ottobre. Venerdì scorso, come detto, il tribunale del Riesame, accogliendo l’istanza avanzata dall’avvocato dell’indagato, Francesca Conte, ha restituito la libertà al 70enne. Tale decisione è stata motivata, come sostenuto anche dallo stesso legale, con la carenza di un’autonoma valutazione degli addebiti dal parte del gip firmatario.
All’origine del delitto vi sarebbe stata, sulla base di quanto sostenuto dall’accusa, il disappunto dei due coniugi per la relazione sentimentale nata fra la loro figlia e Nestola. Stando alla linea difensiva, invece, questo sentimento non è riscontrato in nessun atto dell’indagine.