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Ad un figlio della nostra Torre Santa Susanna… PICONESE Gerardo.

Quella che segue è la storia personale di uno dei tanti concittadini torresi, che giovanissimi hanno lasciato l’amata Torre per inseguire il sogno di un avvenire migliore. Inoltre, vuole essere anche un pensiero di riconoscenza, perché ha saputo valorizzare la sua Terra d’origine, attraverso l’attività lavorativa che ha espletato con talento ed umiltà ed avendola sempre nel proprio cuore. Si legge come un avvincente romanzo questo percorso di vita del nostro PICONESE Gerardo, da tutti chiamato Aldo fin dalla più tenera età. Pur mancando da tantissimi anni dai luoghi che l’hanno visto nascere, ancora oggi stabilmente continua a seguire il suo Paese, informandosi, per il tramite dei suoi cari fratelli, su tutto ciò che lo riguarda. Anche i Giornali locali sono per Lui fonti importanti di notizie da cui attinge con regolarità ed attenzione, a dimostrazione che,” quell’ideale cordone ombelicale”, che lo tiene legato alla sua amata Terra, non intende assolutamente reciderlo. Appena può ci ritorna per ossigenare l’anima con la buona aria natia, svuotare il cuore dai tanti inutili orpelli e, soprattutto, per riscaldarsi al ”fuoco umano” della fraterna e sincera amicizia e dei veri affetti familiari. Aldo nasce a Torre nell’ormai lontano 1948, amato figlio di Mamma Rosa e Papà Antonio, che lo educano con la saggezza/sapienza tipica della gente onesta legata indissolubilmente alla propria buona terra, da cui traggono il giusto sostentamento per tutta la famiglia. Più al tardi, ad una buona crescita soprattutto morale, hanno contribuito dei valenti Maestri di Scuola, come Galasso Enzo e Pietro Putignano di Torre ed Enrico Morleo della vicina Erchie, che all’epoca venivano chiamati “professori”. Quando ancora studente, presso la locale Scuola del Convento dei Padri Carmelitani, per propria volontà decide di finirla con gli studi. Allora il Padre Antonio, com’era in uso a quei tempi, con perentoria decisione lo invita a trovarsi una qualsiasi occupazione, diversamente avrebbe preso la strada del “lavoro in campagna”. Evidentemente il Nostro non aveva quella inclinazione ed allora decide di fare l’apprendista barbiere presso “la Putea” del Maestro Santino Arena. Ma anche per questa attività non lo prende l’entusiasmo ed infatti quando casualmente nel pomeriggio di Pasqua dell’anno ’67 incontra Salvatore Putignano, detto Tori Bonconti, noto titolare di un Officina di autolavaggio ed autocarrozzeria, gli chiede di poter andare a lavorare da Lui, ottenendone risposta favorevole. Pertanto, già il giorno successivo, pur essendo Pasquetta e senza alcun indugio nel lasciare gli amici che sarebbero andati al mare, puntuale alle ore 7,00 iniziò il nuovo e più soddisfacente lavoro, che lo avrebbe portato a fare anche riparazioni di carrozzeria. Qualche tempo dopo, quando si dice il destino, in quell’officina si porta un Carabiniere per farsi riparare la propria autovettura e notando questo giovane lavorante volenteroso, gli chiede se avesse piacere ad arruolarsi nell’Arma. Prontamente il nostro Aldo gli risponde affermativamente e di aver già accarezzato l’idea di un eventuale ingresso in Aereonautica Militare oppure in Polizia. Allora il Carabiniere, come avrebbe fatto il buon Padre di famiglia, gli consiglia di inoltrare formale domanda presso l’Ente che lo attirava di più, dicendosi convinto di una buona riuscita, prevedendogli così un migliore e più soddisfacente futuro. Appena qualche giorno dopo quell’incontro, inoltra domanda di arruolamento al Comando dell’Aereonautica Militare ed al Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, attualmente Polizia di Stato. Con sua grandissima soddisfazione, nel settembre del ’67 viene arruolato nel Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza ed inviato presso la Scuola Allievi di Polizia di Trieste. Da qui inizia un lungo percorso di “nomadismo lavorativo”, che sarebbe lungo descriverlo e che lo vede impegnato in varie parti d’Italia. Qualche anno dopo, col Grado di Vice Brigadiere viene assegnato alla Questura di Milano presso l’Ufficio Politico, l’attuale D.I.G.O.S., dove successivamente gli viene conferito il Grado di Brigadiere. In questa Metropoli svolge servizio fino a febbraio del ’78, attraversando tutti gli anni più oscuri e difficili della storia nazionale, anche per la presenza attiva di Gruppi eversivi di diversa ed opposta estrazione politica. Nel frattempo Aldo supera un altro concorso ad esami, conseguendone il grado di Maresciallo e nel settembre del ’81 richiede ed ottiene trasferimento alla Questura di Brindisi, dove anche in considerazione del suo positivo e proficuo trascorso lavorativo viene assegnato alla D.I.G.O.S. (Divisione Investigazioni Generali-Operazioni Speciali). In questo ambito viene mandato a frequentare un corso specifico di addestramento al fine di acquisire ogni specifica competenza per espletare “servizi di scorta” a tutela di alte Personalità. In queste funzioni e responsabilità curò l’organizzazione della scorta al compianto Giorgio Almirante, Segretario Nazionale del M.S.I, quando venne nella nostra Torre per una manifestazione politica organizzata dai Dirigenti della locale Sezione di quel Partito. Nel novembre del ‘86 acquisisce il grado di Ispettore e nel maggio del ’95 chiede ed ottiene il trasferimento in Sardegna, dove presso la Questura di Nuoro svolgerà funzioni di Coordinatore nell’Ufficio Stranieri. Anche in questa sede la sua ormai più che acquisita professionalità lo porta ad ottenere brillanti risultati, tanto che dall’allora Capo della Polizia riceve un “Attestato di Lode” recante la seguente motivazione: per l’impegno profuso nella direzione di una complessa indagine di Polizia Giudiziaria, che permetteva di smantellare una organizzazione criminale dedita allo sfruttamento della immigrazione clandestina. Ancora un’altra progressione di carriera lo porta ad acquisire il grado di Ispettore Superiore Sostituto Ufficiale di P.S. e non potendo averne altri in futuro decide, con non poca sofferenza, di lasciare il Servizio, fatto con sempre massima diligenza e passionalità. Un’ultima grande soddisfazione la riceve il 27 dicembre del 2007, quando da parte del Capo dello Stato viene insignito dell’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”. Nel chiudere questa modesta testimonianza di vita e di lavoro, è altamente significativo ed edificante riportare quanto il nostro concittadino Aldo ebbe a dire ai suoi cari in occasione del suo collocamento a riposo: ho sempre concepito il Servizio affidatomi come un “sacrosanto dovere” ed aveva la precedenza su tutto! Attualmente vive nel suo buon ritiro di Mamoiada, piccolo Paesino in provincia di Nuoro, dove a tempo pieno fa il Padre e Nonno felice di due splendidi nipoti e finalmente si gode l’affetto di tutta la sua splendida famiglia, che tante volte, suo malgrado, ha dovuto mettere al secondo posto. Nel porgere un caro saluto al Concittadino Aldo, vogliamo augurargli un futuro, che speriamo lungo, con buona salute e con la gioia delle cose possibili, nella convinzione che nella parte migliore del suo cuore porterà sempre l’amata Torre Santa Susanna, perché “puoi strappare un uomo dal proprio Paese, ma non un Paese dal cuore di un uomo”. Nicola Muscogiuri