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TORRE: PROGETTO “INSEGUENDO IL SOLE”

“Tu non puoi donare! Come non posso donare? Io voglio donare!”
Fu con queste parole che la dottoressa rifiutò la mia volontà di inserirmi nella lista volontari dei donatori di midollo. Allora, poco più che tredicenne, non presi affatto bene tale rifiuto. Esso fu come un brutto fallimento, o almeno lo era nella mia testa. Quando ogni cellula del tuo corpo è intenzionata a dare una mano non prendi affatto bene un rifiuto. Raccontai l’accaduto alla “mia” dottoressa di reparto alla quale ero molto affezionato sicuro che avrebbe accolto le mie istanze e avrebbe fatto in modo che io potessi donare. Ricordo molto bene come sul suo volto si disegnò un sorriso compiaciuto quasi a dirmi quanto fosse orgogliosa di quello che cercavo ostinatamente di fare. Mi prese in disparte e mi disse “Guarda Vincenzo, ci sono tanti modi con cui puoi aiutare!”. In un primo momento non capii bene cosa volesse dire con “ci sono tanti modi”. Riflettei a lungo sul significato di quelle parole. Modi? Ma, quindi, non c’è un solo modo per aiutare. Questo progetto nasce da questo, dalla continua ricerca di quel modo speciale che mi appartenesse personalmente.
Quelle parole cambiarono totalmente il mio punto di vista e, a pensarci bene, hanno cambiato tutta la mia vita. Da allora le domande che ho continuato a farmi sono state: cosa posso fare io per il MIO reparto? Cosa posso fare io per il prossimo? Certo che non sono né un dottore e non ho grandi capitali da devolvere. Questo progetto è la risposta a quelle domande.
Mi sono detto “perché non essere un messaggio di speranza? Perché non portare gioia e allegria per il mondo, fare una grande raccolta fondi per il MIO reparto e testimoniare quello che vedo attraverso i miei occhi?!”

“Inseguendo il sole” è il risultato a quelle domande. Questo progetto descriverà il mio giro del mondo in motocicletta della durata di 5 anni a bordo di “Maya” una Honda Transalp del 1997 al fine di raccogliere fondi utili all’acquisto di beni per il reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.