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TORRE: TEMPI CHE FURONO, DOPO PASQUA INIZIAVA L’ODISSEA

Torre Santa Susanna- Tempi che furono, alla fine del mese di Aprile, si iniziava a piantare il tabacco. Per cui, dalle sementaie( li roddi) venivano estirpate le piantine e portate nei terreni dove dovevano sorgere le piantagioni di Tabacco. Gli uomini con la zappa aprivano un solco ( lu canalettu) e le donne munite di un attrezzo detto lu palu, bucavano la terra e mettevano a dimora le piantine. Se la terra era dura, giungeva in aiuto un uomo con “la dacqualora” piena d’acqua che innaffiava per rendere morbido “lu canalettu”. Un lavoro duro e pesante, ma che nel contesto rallegrava chi si viveva della giornata di bracciante. Sempre con “la dacqualora” si innaffiavano le piante fin quando non germogliavano, poi si affidava il tutto alla temperatura, sperando nella pioggia. Prima dell’arrivo dei pozzi artesiani, il tabacco si coltivava a secco, sotto l’attenta vigilanza della guardia di finanza, che attribuiva le quote da piantare, se si scopriva che venivano piantate più piante del previsto, si ordinava l’estirpazione.