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cronaca

Caso Galiano, il giudice rinviato a giudizio insieme agli altri imputati

Fonte: brindisireport.it

BRINDISI – Il gup del Tribunale di Potenza oggi (28 aprile 2022) ha rinviato a giudizio con rito ordinario Gianmarco Galiano, giudice civile di Brindisi, e altre 16 persone coinvolte nell’inchiesta sfociata nel blitz del 28 gennaio 2021. Nell’occasione, vennero arrestate sei persone. Oltre al giudice Galiano, vennero coinvolti: il consulente Oreste Pepe Milizia, ritenuto suo braccio destro; l’imprenditore francavillese Massimo Bianco; l’ex moglie del giudice e avvocato Federica Spina; l’avvocato Francesco Bianco; Annalisa Formosi, presidente dell’ordine degli Ingegneri di Brindisi. Questi ultimi tre erano stati posti agli arresti domiciliari, i primi in carcere. In tempi diversi sono tutti ritornati in libertà. Anche loro sono stati rinviati a giudizio. La prima udienza si terrà il 27 giugno 2022. In tre hanno optato per il rito abbreviato: si tratta di Ada Argentieri, Vincenzo Francioso e Concetta Alessandra Lapadula. In questo caso, la prima udienza si terrà il 12 ottobre. Stralciata la posizione di Maria della Croce Brunetti. 

La chiusura delle indagini

Le accuse a Galiano

Per il procuratore di Potenza, Francesco Curcio e la sostituta Sarah Masecchia, tra l’altro, il giudice Galiano si sarebbe appropriato di parte dei risarcimenti, per un importo totale pari a 450mila euro, ottenuti dai familiari di una ragazza morta nel 2007 – a seguito di un incidente stradale – e dai familiari di un bambino nato con traumi permanenti per colpa medica. In questo caso avrebbe estorto 150mila euro. Galiano avrebbe inoltre abusato delle sue funzioni giudiziarie, “facendone in alcuni casi moneta di scambio o strumento di indebita pressione – da quanto sostenuto dall’accusa – coinvolgendo in parte nelle sue attività illecite imprenditori e liberi professionisti che ricevevano nomine e incarichi presso il Tribunale di Brindisi, quale giudice civile o fallimentare”. Fin qui, la posizione di Galiano. A vario titolo, vengono contestate le accuse di estorsione, corruzione passiva in atti giudiziari, corruzione attiva, associazione per delinquere, riciclaggio, auto-riciclaggio, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. 

Le persone coinvolte

Nell’inchiesta della Procura di Potenza sono coinvolti: Ada Argentieri (70 anni, residente a Latiano); Francesco Bianco (48 anni, di Francavilla Fontana); Massimo Bianco (51 anni, di Francavilla Fontana); Maria della Croce Brunetti (79 anni, di Manduria); Mauro Calò (45 anni, residente a Porto Cesareo); Antonio De Giorgi (51 anni, residente a Latiano); Olga Desiato (42 anni, residente a Maruggio); Annamaria Di Coste (45 anni, di Francavilla Fontana); Pietro Di Coste (48 anni, di Francavilla Fontana); Annalisa Formosi (44 anni, di Francavilla Fontana); Vincenzo Francioso (55 anni, residente a Latiano); Gianmarco Galiano (50 anni, residente a Latiano); Francesco Giliberti (60 anni, residente a Mesagne); Concetta Alessandra Lapadula (53 anni, residente a Latiano); Alessia Modeo (50 anni, residente a Latiano); Roberto Palmisano (56 anni, di Oria); Rocco Palmisano (59 anni, di Francavilla Fontana); Marina Peluso (45 anni, residente a Porto Cesareo); Oreste Pepe Milizia (45 anni, residente a Francavilla Fontana); Massimo Ribezzo (59 anni, di Oria); Federica Spina (49 anni, residente a Latiano).

Il collegio difensivo

Gli avvocati: Giandomenico Caiazza, Michele Laforgia, Domenico Attanasi, Giancarlo Camassa, Massimo Manfreda, Riccardo Manfreda, Valentina Iurlaro, Riccardo Mele, Sebastiano Flora, Cristiano Solinas, Roberto Sisto, Angela Pignatari, Donato Raul Pellegrini, Carlo Carrieri, Vincenzo Taurisano, Fabio De Maria, Massimiliano Cuosta, Pasquale Fistetti.