la voce a Sud

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torre

Accadono cose meravigliose

Oggi mentre ero in giro per le campagne si è rotta la catena della mia bici e ho dovuto fermarmi per tentare di sistemarla.

Ad un certo punto ho sentito la voce di un uomo che era poco distante da me e che mi chiedeva se riuscissi a sistemarla, gli ho risposto che ci stavo provando ma con scarsi risultati.

Nel mentre si è avvicinato e nel giro di pochi minuti è riuscito sistemare la catena che si era bloccata.

Si chiamava Domenico, si è definito un umile contadino, ma secondo me è molto di più, vi spiego perchè.

Avevamo le mani sporche di grasso e mi ha gentilmente accompagnato vicino al suo camion, dove aveva dell’acqua e altri attrezzi da lavoro, per farmi pulire le mani. Ha preso della cenere e l’ha mescolata con un pò di acqua, abbiamo cominciato a strofinare le mani, e dopo ha preso della terra e mi ha invitato a fare la stessa operazione, lo guardavo con la meraviglia che che si scorge negli occhi dei bambini che stanno imparando a scoprire il mondo, per alcuni istanti mi è sembrato di fare un salto nel passato, ho pensato ai miei nonni, e a tutte quelle persone che anni fa dal niente ricavavano tutto. Domenico mi è sembrato uno di quelli.

Le nostre mani erano pulitissime… e io che pensavo di riuscire a togliere tutto quel grasso solo con l’acqua.

Non so come, ci siamo ritrovati a girare per il campo, che Domenico stava coltivando , tra una pianta e l’altra.

Aveva le mani grandi, ma allo stesso tempo delicate quando doveva prendere o accarezzare una pianta.

Mi ha raccontato orgoglioso del suo mestiere, mi ha spiegato alcune delle sue tecniche e mi ha mostrato dei semi antichissimi, del 1900 circa.

Questa in foto si chiama CICERCHIA, mi ha spiegato che era un legume utilizzato molto in antichità perchè è molto proteico e le piante sono molto generose, oggi lo utilizzano come seme. I fiori di questa pianta solo blu e bianchi e profumano di mattina. Domenico mi ha detto che tutte le piante profumano di mattina, perchè sono orientate cioè guardano a oriente e aprono il fiore, nel pomeriggio invece verso le 4.30 chiudono il fiore.

Mi ha fatto accarezzare piante, e mi ha spiegato le particolarità di tutte. Questa per esempio era molto umida, ha strappato un piccolo stelo e mi ha detto ”Assaggia, riesci a sentire i sali?” , effettivamente il sapore era quello, era una pianta ricca di sali minerali.

Ha preso poi un piccolo fiorellino al centro era rosa e i petali erano bianchi, mi ha fatto assaggiare anche quello ed aveva un sapore dolcissimo. Mi ha ribadito più volte l’importanza del contatto con la natura e il rispetto che noi dobbiamo alla stessa, i semi li definisce infatti ”patrimonio dell’umanità”

C’erano poi alcuni fiori gialli, che se schiacciati facevano fuoriuscire un olio rosso che può essere usato in tanti modi, per esempio come doposole, e anche come antidepressivo.

Ho assaggiato poi i ceci e il fagiolo della calabria.

Mi ha spiegato che  la sua è un’agricoltura circolare in cui nulla va sprecato e in cui nulla è omologato. In questo modo possiamo avere ciò che serve, al nostro corpo e al pianeta. E nulla si spreca con queste tecniche.

Nonostante la bici rotta ho viaggiato comunque, nel passato e nelle tradizioni.

Quando lui racconta, le tecniche antiche rimangono e non si dimenticano.

Grazie Domenico.

Clarissa Randino