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Manutenzione impianti sportivi, Oggiano: “Servono tutele per 25 lavoratori”

Fonte: brindisireport.it

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta al sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, da parte del consigliere comunale Massimiliano Oggiano, capogruppo di Fratelli d’Italia, sulla manutenzione degli impianti sportivi comunali, servizio il cui contratto di appalto con una ditta privata è in scadenza il prossimo 31 ottobre. 

Da alcune sue dichiarazioni parrebbe che l’intenzione sia quella di affidare il servizio di manutenzione ordinaria degli impianti sportivi alla Bms srl (Brindisi Multiservizi srl). Tale decisione se assunta porterebbe con se una serie di criticità una fra tutte quella che il personale dell’attuale gestore privato (la platea storica fatta di 25 unità lavorative full time e tutte con contratto  a tempo indeterminato) non transiterebbero direttamente alle dipendenze della Bms srl se non attraverso procedure di selezione pubblica, così come previsto dall’attuale normativa di settore, essendo la Bms srl una società pubblica. Ciò che è consentito fare tra operatori privati attraverso l’applicazione della “clausola di salvaguardia sociale” ovvero il trasferimento diretto del personale non è consentito da un operatore privato ad un operatore pubblico: esattamente la fattispecie in questione.

La procedura di selezione pubblica che eventualmente dovrebbe mettere in atto la Bms srl non garantirebbe il transito automatico di tutti e 25 lavoratori se non quelli risultanti vincitori della suddetta procedura; ed i tentativi di produrre bandi di gara con “requisiti premianti” per gli stessi rischierebbe di essere facilmente impugnabile da chi ha interesse a partecipare al di fuori della platea storica, ed ammesso e non concesso si potesse fare si rischierebbe che altri concorrenti abbiano requisiti pari o superiori alla platea storica, esattamente quello già successo qualche anno fa con la Bms srl che non potendo più rinnovare contratti a tempo determinato ai “lavoratori storicizzai” pubblicò  varie selezioni pubbliche per le mansioni richieste (con “requisiti premianti”- poi rilevatisi quasi inutili – concordati anche sindacalmente) che videro vincitori o idonei lavoratori  esterni ai “ lavoratori storici” a tempo determinato, gettando nell’incertezza e nello sconforto quanti sino ad allora avevano maturato anni di lavoro all’interno della stessa.

Alla luce di quanto in premessa ritengo che la procedura da lei e dalla sua amministrazione ipotizzata, per quanto economicamente vincente per le casse comunali (tutto da dimostrare se rimane un semplice contratto di appalto di servizi) sicuramente avrebbe un rischio elevato ovvero quello di non riuscire a tutelare i 25 lavoratori della platea storica ed un relativo costo sociale elevatissimo: anche un solo lavoratore a casa sarebbe una sconfitta!

Ricordo che attualmente il Comune paga circa 1.000.000 di euro annui all’attuale operatore economico per la manutenzione ordinaria degli impianti sportivi (con risultati non esaltanti visto i risicati margini economici con cui lo stesso deve confrontarsi) con le utenze (luce, acqua, gas, gasolio) tutte a carico dello stesso (circa 100.000 euro annui) e con un costo del personale che si aggira intorno ai 700.000 euro annui ovvero il 70% dell’intero costo dell’appalto. E’ facilmente intuibile che dal punto di vista economico finanziario l’attuale appalto di servizi non è più sostenibile.

Mi permetto di suggerire una soluzione (sono anni che provo a dirlo) che porterebbe un sicuro risparmio economico alle già disastrate casse comunali attraverso l’individuazione del nuovo operatore economico con una procedura di gara pubblica di appalto in concessione o con un project financing (Partenariato Pubblico Privato) esattamente quello fatto per l’individuazione del soggetto costruttore e gestore del nuovo Palaeventi e della manutenzione della pubblica illuminazione. In questo modo si scaricherebbe sull’operatore privato il rischio imprenditoriale dell’investimento per efficientare dal punto di vista energetico (con miglioramenti anche di natura ambientale) tutti gli impianti tecnologici ormai vetusti ed altamente inquinanti degli impianti sportivi concedendo una gestione pluriennale degli stessi in modo tale da poter consentirgli di ammortizzare i costi dell’investimento ed a seconda che si utilizzi uno strumento di affidamento rispetto all’altro pagare un canone o ricevere un canone o altre utilità da concordare con l’operatore individuato.

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta al sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, da parte del consigliere comunale Massimiliano Oggiano, capogruppo di Fratelli d’Italia, sulla manutenzione degli impianti sportivi comunali, servizio il cui contratto di appalto con una ditta privata è in scadenza il prossimo 31 ottobre. 

Da alcune sue dichiarazioni parrebbe che l’intenzione sia quella di affidare il servizio di manutenzione ordinaria degli impianti sportivi alla Bms srl (Brindisi Multiservizi srl). Tale decisione se assunta porterebbe con se una serie di criticità una fra tutte quella che il personale dell’attuale gestore privato (la platea storica fatta di 25 unità lavorative full time e tutte con contratto  a tempo indeterminato) non transiterebbero direttamente alle dipendenze della Bms srl se non attraverso procedure di selezione pubblica, così come previsto dall’attuale normativa di settore, essendo la Bms srl una società pubblica. Ciò che è consentito fare tra operatori privati attraverso l’applicazione della “clausola di salvaguardia sociale” ovvero il trasferimento diretto del personale non è consentito da un operatore privato ad un operatore pubblico: esattamente la fattispecie in questione.

La procedura di selezione pubblica che eventualmente dovrebbe mettere in atto la Bms srl non garantirebbe il transito automatico di tutti e 25 lavoratori se non quelli risultanti vincitori della suddetta procedura; ed i tentativi di produrre bandi di gara con “requisiti premianti” per gli stessi rischierebbe di essere facilmente impugnabile da chi ha interesse a partecipare al di fuori della platea storica, ed ammesso e non concesso si potesse fare si rischierebbe che altri concorrenti abbiano requisiti pari o superiori alla platea storica, esattamente quello già successo qualche anno fa con la Bms srl che non potendo più rinnovare contratti a tempo determinato ai “lavoratori storicizzai” pubblicò  varie selezioni pubbliche per le mansioni richieste (con “requisiti premianti”- poi rilevatisi quasi inutili – concordati anche sindacalmente) che videro vincitori o idonei lavoratori  esterni ai “ lavoratori storici” a tempo determinato, gettando nell’incertezza e nello sconforto quanti sino ad allora avevano maturato anni di lavoro all’interno della stessa.

Alla luce di quanto in premessa ritengo che la procedura da lei e dalla sua amministrazione ipotizzata, per quanto economicamente vincente per le casse comunali (tutto da dimostrare se rimane un semplice contratto di appalto di servizi) sicuramente avrebbe un rischio elevato ovvero quello di non riuscire a tutelare i 25 lavoratori della platea storica ed un relativo costo sociale elevatissimo: anche un solo lavoratore a casa sarebbe una sconfitta!

Ricordo che attualmente il Comune paga circa 1.000.000 di euro annui all’attuale operatore economico per la manutenzione ordinaria degli impianti sportivi (con risultati non esaltanti visto i risicati margini economici con cui lo stesso deve confrontarsi) con le utenze (luce, acqua, gas, gasolio) tutte a carico dello stesso (circa 100.000 euro annui) e con un costo del personale che si aggira intorno ai 700.000 euro annui ovvero il 70% dell’intero costo dell’appalto. E’ facilmente intuibile che dal punto di vista economico finanziario l’attuale appalto di servizi non è più sostenibile.

Mi permetto di suggerire una soluzione (sono anni che provo a dirlo) che porterebbe un sicuro risparmio economico alle già disastrate casse comunali attraverso l’individuazione del nuovo operatore economico con una procedura di gara pubblica di appalto in concessione o con un project financing (Partenariato Pubblico Privato) esattamente quello fatto per l’individuazione del soggetto costruttore e gestore del nuovo Palaeventi e della manutenzione della pubblica illuminazione. In questo modo si scaricherebbe sull’operatore privato il rischio imprenditoriale dell’investimento per efficientare dal punto di vista energetico (con miglioramenti anche di natura ambientale) tutti gli impianti tecnologici ormai vetusti ed altamente inquinanti degli impianti sportivi concedendo una gestione pluriennale degli stessi in modo tale da poter consentirgli di ammortizzare i costi dell’investimento ed a seconda che si utilizzi uno strumento di affidamento rispetto all’altro pagare un canone o ricevere un canone o altre utilità da concordare con l’operatore individuato.