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“La fisica che ci piace”, ecco come eseguire il canestro perfetto

Fonte: brindisireport.it

BRINDISI – Nella giornata di ieri (18 dicembre), Vincenzo Schettini, divulgatore ed autore del profilo instagram “La fisica che ci piace” ha pubblicato un post in cui ha mostrato la correlazione tra la pallacanestro e la sua disciplina: la fisica.

Parte del video è girato a Brindisi presso l’impianto sportivo del PalaPentassuglia. Poche settimane fa, Schettini è stato ospite dall’Happy Casa per assistere al match di basket contro il Venezia.

Il rapporto con la città si è consolidato ancora quando, solo pochi giorni fa, il divulgatore è stato nuovamente ospite in città: ha partecipato ad un evento presso il Nuovo Teatro Verdi, che ha visto la partecipazione di tanti giovani e del sindaco Riccardo rossi. 

La fisica a canestro

“Quanta fisica c’è dietro al tiro perfetto di pallacanestro? – Esordisce così Schettini nel post – Oltreché l’angolo di tiro e il punto di rilascio dal quale viene – appunto – lanciata la palla, ovvero l’altezza, c’è anche un’altra cosa fonamentale e si chiama backspin: ovvero la rotazione della palla al contrario”.

“Il numero di rotazioni perfette è tra le due e le tre al secondo. Le cose fondamentali che accadono sono un paio: il passaggio della palla verso l’aria e l’urto con il ferro”. 

“Una volta lanciata la palla, la velocità di rotazione si combina con quella dell’aria. I due vettori si sommano generando una velocità minore sotto e maggiore sopra. Dato che l’aria è un fluido, questo si traduce con una differenza di pressione: maggiore sotto e minore sopra. La palla riceve una spinta (Effetto Magnus) che contrasta la forza peso e fa perdere energia alla palla mentre – durante la traiettoria – raggiunge il canestro. Si genera attrito con l’urto al canetro. Se la palla ruota anzichè non ruotare, la forza di attrito è maggiore. – Conclude – Con la maggiore perdita di energia la palla scenderà più facilmente a canestro”.