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Asl Brindisi, ritardi nelle procedure di stabilizzazione: proclamato lo stato di agitazione

Fonte: brindisireport.it

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo nota a firma di Chiara Cleopazzo, segretaria territoriale funzione pubblica Cgil Brindisi.
 

Apprendiamo oggi che, a 9 giorni dalla prevista stabilizzazione del personale precario della Asl Brindisi, ovvero il 1 gennaio 2023, questa provincia rischia di essere il fanalino di coda delle Asl Pugliesi, o peggio ancora la stessa Asl osa addentrarsi in alchimie interpretative del dispositivo regionale per inficiare il percorso virtuoso che la Regione Puglia si è dato per stabilizzare il personale precario. Chiediamo alla Asl Brindisi, pertanto, di procedere, uniformandosi a tutte le altre Asl Pugliesi, alla immediata stabilizzazione e contrattualizzazione dei lavoratori aventi diritto, già in elenco di ricognizione secondo il decreto Madia (36 mesi di servizio) e quelli in possesso di cui all’art 1 comma 268 della legge 234/2021 (18 mesi di servizio), concernenti sia il personale attualmente occupato, che quello cessato dal servizio ma che abbia maturato i medesimi requisiti.

In sostanza, la Asl di Brindisi deve stabilizzare tutto il personale precario di cui sopra alla data del primo gennaio 2023, per non creare stucchevoli e incomprensibili discriminazioni nell’ambito della stessa regione. Non è mai accaduto in passato che la Asl di Brindisi si rendesse colpevole di tale atto lesivo nei confronti dei lavoratori precari che hanno assicurato il funzionamento dei servizi sanitari. Saremo – come sempre – al fianco dei lavoratori fino alla contrattualizzazione e non accetteremo passivamente nessuna forma di discriminazione che veda Brindisi e gli operatori della salute danneggiati.

Infatti, qualora si dovessero determinare danni e discriminazioni ai lavoratori precari interessati al procedimento di stabilizzazione, attiveremo oltretutto i nostri uffici legali a tutela di chi si è preso cura delle persone e dei servizi di cura del nostro territorio. Chiediamo di dar seguito, senza ulteriore indugio, ai processi di stabilizzazione in aderenza alle disposizioni regionali e dichiariamo, da questo momento, lo stato di agitazione di tutto il personale precario con riflessi di carattere pubblico. In ultimo, chiediamo alla Regione Puglia, in qualità di organo di controllo, di vigilare affinchè venga reso esigibile anche a Brindisi quanto virtuosamente deliberato e concordato con le Parti Sociali in sede Dipartimentale e Assessorile.

Chiara Cleopazzo, segretaria territoriale funzione pubblica Cgil Brindisi