la voce a Sud

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Per un Natale che renda migliori…un sogno ad occhi aperti.

Siamo di nuovo a Natale e ancora un’altra volta riviviamo l’atmosfera della festa più bella dell’anno e come sempre accade dallo scrigno della memoria tornano alla mente i ricordi dell’infanzia e le immagini della festa di una volta, pieno di sinceri affetti familiari, di cose semplici e di amicizia sincera. Nei ricordi pure quel tempo lento e tranquillo, scandito solo da un naturale silenzio e dal crepitio del fuoco del camino dove le nostre mamme preparavano le umili “cosi tuci”, da regalare poi ad amici e parenti. Oggi invece, penso che sia innegabile quel senso di ansia che ci assale nell’affrontare tutto quanto precede il Natale; come pure c’è chi si immerge volentieri nella frenesia di addobbi e regali, salvo poi a lamentarsi di non riuscire a viverlo come si vorrebbe. In ogni caso è sempre facoltà di ogni Persona dare valore e priorità alle cose, concentrarci su quelle che contano veramente e mettere in ultimo posto tutte le altre non necessarie all’importanza del momento. Perche in fondo il Natale che più conta è fatto soprattutto di “intimità” e desiderio di essere concretamente ispirati per viverne il vero senso cristiano, immaginando giorno per giorno “di tenere in braccio quel tenero Bambinello” e farsi travolgere dalla stessa emozione con la quale abbiamo abbracciato i nostri amati figli. Il Natale anche per questo dovrebbe entrare nella nostra vita e ad ogni anno regalarci quei momenti cosi intensi da viverli insieme alle Persone a cui vogliamo bene ed anche con quelli che, per motivi a volte anche futili, abbiamo deciso di allontanare dalla nostra esistenza. Perché non avrebbe senso se in quest’Evento non si aprisse sinceramente il cuore agli altri e, soprattutto, vederli come esseri umani al di la del colore della pelle, delle convinzioni politiche od anche religiose. Sarebbe bello se il cambiamento avvenisse con la “Sua Venuta” e senza aspettare il passo altrui, cominciassimo noi per primi, perché ancor più in questi tempi sempre più difficili, servono uomini e donne capaci di dare nella concretezza delle cose il buon esempio. Non penso sia grande impresa essere più disposti al saluto sincero, a rispettare gli amici pur di pareri e convinzioni diverse, a far visita a chi è in condizione di precaria salute, ad offrire un po’ del nostro tempo a chi è costretto a vivere in solitudine, ad avere un rapporto di fraterna attenzione coi vicini di casa, ad elargire anche un semplice sorriso a chi è disagiato per non farlo sentire emarginato nella sua comunità. Forse sarebbe opportuno che le Persone con l’animo pulito e onestà d’intenti facciano da contrasto a tutta la deriva pericolosa che concretamente è presente nella società e così respingere tutto ciò che è falso e ingannevole. Come declama una bella pubblicità televisiva, “a Natale si può”, anzi, “si deve” elargire il personale “eccomi”, verso ogni situazione o Persona nella sana intenzione di consolidare tutto ciò che di bello questa festa viene a proporre. Anche per chi governa la Nazioni del mondo intero, il momento sarebbe propizio per far “tacere le armi”, specialmente in quella terra così vicino al nostro mondo, ma anche in tutte quelle terre mediorientali in guerra perenne fra di loro e da dove costantemente arrivano notizie ed immagini cosi cruente che a volte, nella nostra tranquilla quotidianità, facciamo fatica ad immaginare vere. Se il Messia dedicò tutta la sua vita terrena alla pace e alla fratellanza per tutti gli essere umani e nessuno prima di Lui aveva mai detto che gli uomini sono tutti uguali e fratelli, tutti indistintamente, vuol dire solo una cosa: il suo pensiero è contro tutte le guerre. Così quel sogno ad occhi aperti può diventare realtà ed il buon Natale più bello che ci possiamo fare è quello che in quella grotta di Betlemme, come nel cuore di ogni uomo o donna della Terra, rinasca il desiderio di un mondo umanamente migliore.

Nicola Muscogiuri