la voce a Sud

blog d'informazione online – attualità, cronaca, notizie, cultura, storia, gastronomia, spettacoli, informazioni, aggiornamenti ed eventi dal territorio

cronaca

L’omicidio del montenegrino apre a indagini su contrasti tra gruppi criminali.

MANDURIA – L’omicidio del 22enne montenegrino, il cui cadavere è stato ritrovato qualche giorno fa in un fosso nei pressi della strada vecchia Manduria – Oria, è l’epilogo di una vicenda più grande che coinvolge gruppi criminali italiani e slavi in contrasto tra di loro, tra le province di Taranto e Lecce. 

La Procura Distrettuale Antimafia di Lecce sta svolgendo penetranti indagini volte a ricostruire a ritroso i rapporti intercorsi tra il fratello della vittima, esponente di un traffico di armi da guerra e droga con i Balcani, e i tre manduriani, arrestati poi per l’omicidio, questi ultimi presunti appartenenti alla criminalità organizzata locale. I montenegrini erano associati al Campo sosta Panareo, alla periferia di Lecce, posto in cui sono stati in precedenza sequestrate armi da guerra e droga e dove le Forze dell’Ordine entrano sempre in grande numero.

Il fratello della vittima era ristretto agli arresti domiciliari, in quanto stava scontando la condanna per traffico di armi con il Montenegro e aveva mandato il proprio fratello a riscuotere i soldi di una partita di droga venduta ai manduriani, i quali però, non disposti a pagare alle, ritenute, pressanti ed eccessive richieste di saldare, hanno compiuto l’omicidio del montenegrino andato a incassare al posto del fratello.

Il capo di questo traffico di armi e droga nonché fratello della vittima, evidentemente per evitare ritorsioni, su ordine del Tribunale di Sorveglianza di Lecce, nei giorni scorsi è stato tradotto in carcere perché nei suoi confronti è stata inasprita l’esecuzione della pena cui era già sottoposto.

Nella città di Manduria continuano numerose attività di controllo da parte di tutte le strutture territoriali della Polizia di Stato, anche alla luce di questi fatti.

Foto repertorio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.