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TORRE: I FRANTOI DI UNA VOLTA

Torre Santa Susanna-La molitura delle olive, è stata nei tempi una impresa di duro lavoro. La “Trappiti” erano gestiti da manovalanza proveniente dal leccese “Li poppiti”. I frantoi di cui si ha notizia erano Via Mattei della famiglia Cesaria, Famiglia Sanasi via Galaso, famiglia Solazzo via Bellini, Famiglia Pinto via Tagliamento e tanti altri giunti poi con la nuova tecnologia. Le olive venivano conferite in una vasca e un mulo legato ad un asse di legno girava per muovere la grossa pietra che riduceva in poltiglia le le olive. Una volta ottenuta la poltiglia veniva depositata su “li fisculi” che veniva pressata manualmente con un torchio.Un liquido nerastro colava in recipienti di cemento e si faceva riposare.Poi entravano in azione “Li nachiri” che avevano il compito di separare l’olio dalla sentina usando un recipiente chiamato”Lu Nappu” i maestri torresi di questa vera propria arte erano: Vincenzo Cavallo, Lu Tori Bianchetta e Antonio Carrozzo ( detto cciola) e altri provenienti dal leccese. Con l’arrivo della tecnologia,sparirono Muli, nachiri e torchi. Ma non sono mai spariti i ricordi di una vita fatta di duro lavoro.

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