Danza e cultura popolare: tra i rituali legati a San Vito, San Paolo e San Rocco
SAN VITO DEI NORMANNI – “Viparo-storie di santi e di veleni” è un progetto coreografico che vede la collaborazione di Riccardo Cananiello e Mattia Carlucci in una creazione che parte dallo studio sulle danze rituali legate a San Vito, San Paolo e San Rocco. Intrecciando le danze popolari alla danza contemporanea e al teatro si cerca di dar vita ad un presente che si intreccia a un passato mitico, rituale e ancestrale. Lo spettacolo andrà in scena il 27 dicembre al teatro dell’Ex Fadda a partire dalle ore 21.00
Si tratta di un viaggio al Sud tra lavoro, fatica e sfruttamento; ma anche dolore e malattia, amore, devozione e religiosità. Il tutto attraverso danze simboliche, stilizzate e intense che riportano a rituali antichi. Il percorso parte dalla Puglia e guarda a tutto il Mediterraneo: nel paese devoto a San Vito dove si danza nell’acqua, davanti il quadro di San Paolo che per primo scacciò la serpe, su una piazza di un piccolo paese e sulle pietre dell’Aspromonte; qui San Rocco pellegrino e guaritore dei malati insegnò a danzare con i coltelli e fece della danza una forma di rivolta contro le ingiustizie e i malanni.
L’intento è quello di sperimentare nuovi linguaggi del teatro-danza che guardano al passato mitico e ancestrale e vivono ancora oggi nel presente. Un movimento continuo e crescente che attraversa i suoni e i canti antichi e incontra le nuove creazioni di vari artisti della world-music.
Lo studio parte dalla gestualità originale documentata del lavoro contadino, delle danze rituali connesse al tarantismo fino alla creazione di coreografie originali in cui la autenticità delle danze tradizionali – così come ci sono state tramandante – si lega in maniera salda con la sperimentazione e l’innovazione della danza contemporanea, difendendo il sentimento originale, rituale di questa tradizione coreutica dove comunità, identità personale, necessità e cura restano le colonne portanti che hanno fatto sì che questo patrimonio orale giungesse fino a noi.