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politica

Sono i consiglieri comunali di Torre che non pagano tasse e tributi

 

Dopo la seduta segreta del Consiglio Comunale del 26 Giugno 2013…”Nessuno deve sapere”.

Ho attentamente letto, cosa che faccio da sempre, il penultimo numero del “Giornale di Torre” ed in particolare la cronaca ed il commento di Mimino Scazzeri sul consiglio comunale del 26 giugno scorso. Nonostante il periodo di particolare calura e di impegni che limitano pesantemente il mio tempo libero, ho sentito la necessità di tornare a scrivere sull’argomento per tentare di chiarire ai lettori e non solo ad essi le vicende del consiglio comunale nel corso del quale si sono verificati fatti gravissimi sul piano politico, amministrativo e penale. Parliamo del consiglio comunale del 26 Giugno 2013, convocato regolarmente in seduta aperta al pubblico, nel corso del quale, fra le altre cose, era prevista l’approvazione di una delibera con cui si avviava il procedimento di decadenza dalla carica di consigliere comunale nei confronti di un consigliere appartenente al gruppo dei “Fratelli d’Italia” il cui capogruppo è Tiberio Saccomanno.Il motivo di tale procedimento di decadenza era perchè, a seguito di indagini condotte dagli uffici comunali competenti nei confronti di tutti i consiglieri comunali, si erano accertati e certificati debiti liquidi ed esigibili nei confronti di un consigliere comunale del gruppo dei Fratelli d’Italia che risultava debitore nei confronti delle casse comunali di diverse migliaia di euro per tasse e tributi non pagati dal 2008 al 2012. Ma il consigliere in questione, evito apprezzamenti e giudizi circa la personalità di questo soggetto, 24 ore prima del consiglio, fece recapitare al sindaco, al segretario comunale, al Prefetto di Brindisi, alla Procura della Repubblica di Brindisi, alla Corte dei Conti/Sezione regionale della Puglia ed ai consiglieri comunali un esposto-denuncia nel quale faceva nome e cognome di 5 tra consiglieri comunali e assessori della maggioranza che, secondo lui, risultavano altrettanto evasori a vario titolo di tasse e tributi nei confronti del comune. Per cui, quando si giunse a discutere questo argomento, il n. 15 dell’ordine del giorno, il presidente del Consiglio Raffaele Di Viggiano inaspettamente, ebbe a proporre una sospensione della seduta, ufficialmente per consultare sull’argomento i capigruppo. Mentre era in corso detta riunione, il primo colpo di scena, uscì anticipatamente furibondo Tony Epifani capogruppo di Salento Sociale e Liberale il quale gridando all’inciucio dichiarava “di aver abbandonato la riunione in segno di protesta”. Protesta per che cosa e contro chi? Cosa sia successo in quella riunione segreta non è dato sapere ufficialmente, nessuno dei presenti parla, bocche cucite ma, ufficiosamente si sa, gli spifferi ci sono sempre. Cosa si sono detti e rinfacciato i capigruppo consiliari dell’opposizione dei Fratelli d’Italia con il sindaco, la maggioranza, e gli altri consiglieri presenti è top secret. Si parlava di tasse, di debiti di consiglieri e assessori, di scambio di accuse, si doveva fare luce su chi paga e chi non paga le tasse ed i tributi al Comune, si doveva agire per giustizia ed equità e per rispetto dei torresi che invece pagano puntualmente ed a costo di sacrifici e privazioni, si doveva dare corso alla promessa “primavera torrese” all’insegna della trasparenza e della razionalizzazione della spesa pubblica, si doveva dare un segnale ai giovani ed ai tanti disoccupati di Torre per affermare che l’epoca degli abusi, degli abusivismi e dei privilegi era finita invece, invece al rientro in aula il presidente Di Viggiano ha comunicato che si erano messi d’accordo tra maggioranza e Fratelli d’Italia per proseguire i lavori del consiglio a porte chiuse, in seduta segreta. A quel punto Raffaele Di Viggiano, tra le contenute e garbate proteste del pubblico , invitò i presenti a sgomberare l’aula. Cosa sia successo in consiglio in seduta segreta non è dato sapere, cosa si sono detti i consiglieri presenti nessuno deve sapere, i verbali di quel consiglio comunale in seduta segreta sono stati pubblicati con omissis, significa che sono stati cancellati nomi, frasi e quant’altro riguardava dati e riferimenti personali dei consiglieri presunti evasori. La decisione finale è stata che tra i “Fratelli d’Italia” e la maggioranza è scoppiata improvvisamente la pace, si sono messi d’accordo per rinviare l’argomento, ufficialmente per “approfondimenti”. Per tradurre in termini terra terra e far capire quanti non avessero ancora capito, questi illustri ineffabili signori si sono messi d’accordo perchè “NESSUNO DEVE SAPERE”. Come vecchi commilitoni che tornano dal fronte di guerra dopo l’armistizio, si sono abbracciati con i coltelli a serramanico nascosti dietro la schiena. Bene, bravi i nostri consiglieri comunali, è questa l’idea che avete di democrazia partecipativa e trasparente da tutte le parti tanto sbandierata in campagna elettorale, è questa la casa comunale di vetro che avevate garantito nei rispettivi programmi elettorali, è forse questa la stima ed il rispetto che avete nei confronti dei vostri concittadini torresi, che evidentemente considerate quali perfetti “MUCCULUNI” i quali, secondo voi, dovrebbero credere ciecamente alle vostre sceneggiate. Ai torresi che mi leggono sotto il sole cocente di questo torrido agosto, desidero rivolgere una semplice domanda: se per pura “scasolazione”, al posto di questi consiglieri comunali evasori o presunti tali, morosi per tasse e tributi non pagati, si trovasse, come talvolta per necessità accade, uno di voi, un cittadino o una famiglia qualsiasi di Torre che magari non è riuscita a pagare una rata di spazzatura di Ici o altri tributi comunali semplicemente perchè non ha soldi, cosa sarebbe successo. Gli uffici tributi del comune, i dirigenti e funzionari comunali che sovrintendono alla regolarità degli atti amministrativi e ad una corretta gestione dell’ente in tutte le sue sfaccettature, avrebbero forse atteso la convocazione del consiglio comunale per proteggervi da Equitalia, avrebbero fermato gli atti? Quale discrezionalità consente la legge alla macchina burocratica comunale per accellerare o ritardare un atto dovuto. In casi come questi, può un dirigente, un funzionario, il responsabile del procedimento amministrativo ritardare discrezionalmente l’iter e la conclusione di un atto dovuto. Non è forse preciso dovere di un pubblico dipendente trattare i cittadini alla pari senza fare discriminazioni o elargire privilegi? E allora, se così stanno le cose, di che cosa stiamo parlando! Perchè la sospensione del consiglio comunale, la seduta segreta, perchè si è negato ai torresi di sapere come stanno effettivamente le cose, come mai si è preferito alimentare sospetti, illazioni, ipotesi e congetture alcune delle quali francamente fantasiose. Cosa c’è di tanto grave. I cittadini hanno diritto di sapere! Io sono personalmente convinto che le accuse o parte di esse mosse dal consigliere dei fratelli d’Italia contro i cinque della maggioranza siano in parte o del tutto infondate, non paragonabili alla posizione di evasore accertato del denunziante il quale, con l’espostoda chiaro sapore intimidatorio ha creato il panico per raggiungere l’esito che c’è stato: rinviare, non discutere di fronte al pubblico, creare confusione, sviare per poi insabbiare. Non è la prima volta. INCIUCIO C’E’ STATO!, nessuno può negarlo, timori, opportunismo e codardia hanno fatto si che nel consiglio comunale di Torre si consumasse un rapporto incestuoso tra la maggioranza di centrosinistra e l’opposizione dei cinque consiglieri comunali del gruppo Fratelli D’Italia che si chiamano Giuseppe Gallù, Tiberio Saccomanno, Martino Pinto, Giuseppe Moretto ed un quinto il cui nome non riporto. Nel consiglio comunale del 26 luglio 2013 si è scritta una delle pagine più brutte della politica cittadina, si è consumato un atto politicamente immorale, un inganno nei confronti di tutte le famiglie torresi che pagano regolarmente tasse e tributi, un intreccio oscuro, un pastetta di opportunismo che sbeffeggia, irride, mortifica la popolazione torrese. Signori consiglieri comunali e amministratori di Torre, avete un solo modo per riparare a questo gravissimo affronto, avete una sola possibilità per convincere gli elettori di centro, di destra, di sinistra, i torresi che hanno votato dandovi fiducia che non è così come “qualche malpensante e fantasioso giornalista” ha scritto sui quotidiani”. Dovete rendere spontaneamente pubblici i verbali segretati del consiglio comunale del 26 luglio scorso scoprendo gli omissis. Lo potete fare con volontà unanime di chi era presente affiggendoli sul portone d’ingresso dell’antico palazzo municipale in modo che tutti possano leggerli, pubblicarli sul sito del comune sotto il capitolo “trasparenza”. Non si vuole mettere alla gogna nessuno, fateci sapere come stanno veramente le “cose”. Se così non sarà, se invece di fare chiarezza vi ostinerete a chiudervi nella torre del castello con la scusa di tutelare inesistenti esigenze di privacy, credo proprio che i torresi di tutte le estrazioni politiche vi puniranno. E faranno bene, anzi, benissimo.

P.S. A proposito di privacy, la legge obbliga tutti i Comuni a rendere pubblici e ben visibili nel sito del comune i redditi ed i beni mobiliari e immobiliari e quant’altro concorra a fare reddito di tutti i consiglieri, amministratori e dirigenti comunali compreso i loro diretti familiari. E’ un obbligo tassativo che bisognava assolvere entro il 31 Luglio 2013. Come mai ancora non è stato fatto.

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