la voce a Sud

blog d'informazione online – attualità, cronaca, notizie, cultura, storia, gastronomia, spettacoli, informazioni, aggiornamenti ed eventi dal territorio

cronaca

Lecce, in coma il bimbo colpito da meningite

 

Una banale otite, un’infezione comune, almeno all’apparenza, poi il precipitare della situazione nel giro di qualche ora. Il bimbo di cinque anni arrivato al pronto soccorso del “Vito Fazzi” di Lecce nella notte tra domenica e lunedì in preda alle convulsioni da febbre alta ora è in coma e le sue condizioni sono purtroppo disperate. Coma avanzato, lo chiamano i medici, che stanno facendo di tutto per salvare questa giovanissima vita dall’infezione da streptococco che l’ha colpito causando la mengite.

Il bambino si trova ricoverato in un letto della Rianimazione del Fazzi, intubato e sotto stretta sorveglianza dei medici, ma nelle ultime ore le sue condizioni sono ulteriormente peggiorate e le speranze di salvarlo sono ridotte al lumicino. Il germe ha infatti intaccato anche il suo cuoricino causando una miocardite. I genitori sperano in un miracolo. Per loro sono ore di ansia e di angoscia.

Una famiglia leccese distrutta dal dolore per un dramma improvviso, per un precipitare vertiginoso degli eventi. Il malessere del bimbo è cominciato con una leggera forma di otite, che non ha destato all’inizio – come è pure normale che sia – grande preoccupazioni. Ma le difese immunitarie del bambino probabilmente erano molto basse e il germe si è fatto strada senza ostacoli intaccando gli organi vitali.

Una forma particolarmente aggressiva che nel giro di qualche ore ha portato il piccolo ad avere una febbre altissima. La situazione è peggiorata domenica sera. I genitori lo hanno messo in macchina e portato al pronto soccorso. Il bambino era in preda alle convulsioni e, dopo una veloce visita pediatrica, è stato trasferito in Rianimazione.

I medici hanno compreso subito la gravità della situazione. Il bimbo presentava tutti i sintomi della meningite e sono scattate le procedure previste in queste circostanze. Si tratta comunque, dicono i medici, di una forma non contagiosa. L’unica consolazione che di certo non basta a superare l’enorme dramma.

Una concomitanza di eventi di fronte ai quali la medicina può far poco. I germi sono tantissimi e le vaccinazioni difendono solo dalle forme più comuni. In questo caso si è trattato di un’infezione fulminante, meningite da streptococco pneumonia.
Un altro allarme menigite quindi a Lecce, dopo la morte della donna di 30 anni deceduta nel reparto di Rianimazione e sulla quale è in corso un’inchiesta sulla base della denuncia dei familiari e che ha portato all’acquisizione delle cartelle cliniche e all’iscrizione nel registro degli indagati di sette medici.

Un altro Natale amaro per un’altra famiglia leccese che ora sta trascorrendo ore di angoscia tra i corridoi di un ospedale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.