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Rassegna stampa della giornata UNICEF per il DIRITTO alla VOCE dei BAMBINI di Taranto. Coniugare SALUTE, LAVORO, BENESSERE e COESIONE SOCIALE si può, se ci si impegna tutti per il bene comune: yes, we can! ad

Le letterine di Natale di mille bambini delle scuole elementari di Taranto

non sono indirizzate a Santa Claus, ma a Papa Francesco e al Presidente della Repubblica.

A consegnarle sarà il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini, che è stato a Taranto

per la giornata conclusiva delle celebrazioni per l’anniversario della Convenzione Onu sui diritti dei minori.

Questi bambini, che rischiano la vita a causa dell’inquinamento dell’Ilva (oggi ex Ilva) e degli altri siti industriali,

immaginano e chiedono, nelle loro lettere, un futuro diverso.

Vogliono respirare aria pulita e giocare liberamente come i loro coetanei,

senza doversi rinchiudere in casa nei giorni di vento, senza avere paura delle ciminiere fumanti.

Questi bambini – ha detto Iacomini – sono straordinari, sono dei supereroi perché sono bambini

che hanno le idee molto chiare sulla condizione loro della loro città.

Voglio dire innanzitutto che questi bambini stanno organizzando

molto bene il loro futuro, sanno benissimo come diventerà questa città, come la vogliono,

ma naturalmente oggi sono ancora bambini“.

Diritto alla voce” è il titolo scelto per la giornata di celebrazioni:

prima il girotondo davanti ad alcune scuole primarie della città (comprese quelle dei quartieri Tamburi e Paolo VI),

poi una conferenza stampa e un incontro con gli studenti di vari ordini e gradi.

Da problema industriale locale Taranto diventa “simbolo internazionale dei diritti violati dell’infanzia.

Ho respirato l’aria dell’Ilva – ha spiegato il portavoce dell’Unicef – ed ho letto le letterine di tanti bambini,

bambini che meritano un futuro. Attraverso le loro letterine raccontano in maniera drammatica e sconvolgente

di un mondo osservato dalla finestra con la paura del vento,

raccontano della paura di morire, dell’ impotenza dei loro genitori.

Mi ha colpito la loro tragica consapevolezza di poter morire. Questo è inaccettabile!

Un bambino non può vivere così“.

Con la questione Ilva – ha ribadito – “il caso” non è chiuso. È stata sistemata forse la questione lavorativa,

ed ora bisogna pensare ai bambini di Taranto, per i quali i diritti sono sospesi.

Bisognerebbe mettere intorno a un tavolo chi è chiamato a fornire le soluzioni,

ma anche gli insegnanti, i genitori dei bambini e i bambini stessi.

Senza di loro non ci sono tavoli che tengano. Siamo all’alba di qualcosa di nuovo“.

A Taranto, ha sottolineato Prisco Piscitelli, epidemiologo dell’Isbem

(Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo),

I bambini mangiano e respirano diossina, come di fatto emerge da uno studio del 2014

dell’Istituto Superiore di Sanità, in cui è evidenziato come la diossina assunta con l’alimentazione

è di 2,5 volte superiore a quella inalata. Ed i due effetti peraltro si sommano“.

I relatori hanno ricordato i risultati dello studio Sentieri e dello studio di coorte residenziale

che hanno evidenziato per Taranto un eccesso di mortalità e di patologie rispetto al resto della Regione.

Qui – ha detto il governatore della Puglia Michele Emiliano – c’è una convenzione al silenzio.

Nessuno parla più di Taranto, nessuno parla più della qualità dell’aria di Taranto,

nessuno parla più della salute dei bambini. Ho letto il comunicato dei Genitori Tarantini,

io mi sto sforzando di andare in Tv a parlare dell’Ilva. Ma l’Ilva è passata in cavalleria, come si dice,

e c’è bisogno dei ‘media’, c’è bisogno anche dell’Unicef che ci aiuti a parlare di questa storia“.

Taranto è diventata “la questione fondamentale – ha concluso Emiliano –

di questi anni di governo della Regione PugliaAvevamo scommesso tutti sul nuovo governo, anche io.

E speravamo di riuscire a trovare delle forme giuste per coniugare lavoro e salute.

Invece siamo stati lasciati soli ancora una volta e questo ovviamente non è possibile. Io non posso permetterlo“.

E Iacomini ha affermato che l’ Unicef non è qui di passaggio, in quanto vuole adottare idealmente Taranto

città dove i diritti dei bambini sono quotidianamente violati“. (ANSA).

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