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cronaca

Lecce, un biglietto da 10 euro per visitare le chiese del Barocco: insorgono le guide turistiche

fonte repubblica.it

Dal 10 maggio per poter ammirare le principali chiese di Lecce bisognerà pagare l’ingresso. Un biglietto di dieci euro per visitare il Duomo, la cripta, il museo diocesano, Palazzo del Seminario, e le chiese di San Matteo, Santa Croce e Santa Chiara. Le famiglie pagano in tutto 20 euro, e sconti per gruppi e studenti in gita. Gratuito invece l’ingresso per i residenti e per i bambini che hanno meno di 11 anni. Bisognerà mostrare la carta d’identità all’ingresso.

I turisti  invece dovranno pagare. Si tratta del progetto “LeccEcclesiae – alla scoperta del Barocco” promosso dall’Arcidiocesi di Lecce e realizzato dalla Cooperativa ArtWork. L’iniziativa non è piaciuta ad associazioni culturali della città e in particolar modo alle guide turistiche che fanno appello ai commercianti, agli albergatori, agli operatori turistici in generale per intraprendere azioni comuni per respingere questa decisione.

Le Guide turistiche del Salento e Guide turistiche Puglia esprimono piena contrarietà al biglietto di ingresso e ritengono illegittimo questo pagamento. “Sulla gratuità delle chiese in Italia – affermano le guide – si è pronunciata in maniera chiara, netta e inequivocabile la Conferenza dei vescovi italiani (Cei) con una nota che ribadisce come unica possibilità la regolamentazione degli orari delle visite per i gruppi”.

Le guide temono che questo costo, oltre alla tassa di soggiorno, possa allontanare i turisti dalla città barocca. “Lecce ha impiegato più di vent’anni per far conoscere e apprezzare il proprio patrimonio artistico, che è stato restaurato e conservato con denaro pubblico”, dicono. Gli organizzatori del progetto LeccEcclesie rigettano le critiche e non intendono fare nessun passo indietro.

“Il biglietto – spiegano da Artwork cooperativa sociale – è indispensabile al fine di garantire l’apertura continuativa delle chiese, del museo e del palazzo dell’antico seminario, garantire la pulizia dei siti e il mantenimento del decoro, manutenere e restaurare non solo i siti previsti in questo progetto ma tutti quelli su cui la Curia riterrà opportuno e urgente intervenire. In ultimo il progetto garantirà l’assunzione di 30 persone”.