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cronaca

Mesagne, per Alessandro niente gita con la classe: è disabile e il pomeriggio non c’è l’assistente

fonte repubblica.it

I suoi compagni di classe andranno in gita a Taranto, è tutto pronto, si parte il 28  maggio, ma Alessandro non potrà andare. Ha 11 anni, frequenta la quinta elementare alla scuola Giovanni XXIII a Mesagne. Sua madre, mercoledì 17 aprile, ha ricevuto la brutta notizia che per lui, che ha difficoltà motorie e vive in carrozzina, non è disponibile un assistente per accompagnarlo in gita perché è fuori dall’orario di servizio. Questo il contenuto della mail di risposta della cooperativa sociale che si occupa dell’assistenza dei bambini diversamente abili delle scuole comunali di Mesagne.

Il bambino, dunque, rischia di non andare in gita per colpa della burocrazia e della spartizione delle ore. Le insegnanti sono dispiaciute e amareggiate. Alessandro è vivace, sveglio, curioso, ama stare con i suoi amici come ogni ragazzino della sua età. Ha solo un problema motorio ed è costretto a spostarsi con la sedia a rotelle per questo ha bisogno di un supervisore. La gita dura qualche ora in più rispetto al normale orario scolastico, il rientro da Taranto è intorno alle 17. In questi casi è previsto un servizio straordinario, ma alla mamma non sono state date altre risposte.

Una nuova lotta per la signora Melina, una donna che combatte da anni contro inefficienze e diritti violati. “Per ogni cosa un ostacolo – spiega – lo scorso anno c’è stato il problema dell’autobus perché la scuola aveva appaltato il servizio a una ditta che non aveva mezzi con la pedana, e dopo varie proteste mio figlio è andato in gita con un pulmino a sei posti. Quest’anno abbiamo risolto il problema pullman, ma non abbiamo l’assistente. Ogni giorno è una lotta, ma io non intendo mollare”.  

La donna ha sfogato la sua rabbia su Facebook: vivo per vedere acceso il sorriso “mio ogni giorno, ed ogni giorno c’è qualcuno che rende difficile il mio percorso affinché sia così. È inconcepibile, nel diritto della totale integrazione che ogni santa volta ci si debba confrontare con dinieghi di assoluti diritti. Non si può sentire da una cooperativa ‘socioculturale’ che non è tenuta a mandare l’assistente ad una giornata di gita con il piccolo perché fuori orario, perché in queste affermazioni non c’è nulla, né di sociale e né di culturale, anzi la cultura in tutto ciò è di basso livello. Questa storia deve finire… Per mio figlio e per chi come lui. Sia chiaro, in gita con mio figlio ci andrei io, sarebbe più semplice psicologicamente anche per me, ma farlo sentire uguale agli altri, significa farlo sentire libero e perché ciò avvenga devo proteggerlo anche mettendomi nell’ombra ogni tanto”.

La storia di Alessandro è simile a quella di tanti altri ragazzi disabili che non possono andare in gita perché manca l’assistenza, sotto al post di Melina in tanti hanno commentato raccontando esperienze simili. “Alla fine mio figlio andrà con i suoi compagni – dice ancora questa madre – perché lo accompagnerò io, ma questo purtroppo lo farà sentire ancora una volta diverso dagli altri”.

Intanto il dirigente scolastico, Maurizio Fino, ha assicurato la mamma di Alessandro che il bambino non sarà lasciato a casa e che se non si troveranno altre soluzioni la scuola si farà carico della spesa.