la voce a Sud

blog d'informazione online – attualità, cronaca, notizie, cultura, storia, gastronomia, spettacoli, informazioni, aggiornamenti ed eventi dal territorio

cronaca

Crollano gli stipendi degli insegnanti italiani: dal 2008 mille euro in meno all’anno

fonte fanpage.it

Gli stipendi degli insegnanti italiani sono in caduta libera. In dieci anni i docenti hanno ricevuto in busta paga mille euro in meno all’anno. La notizia arriva da Flc Cgil, il sindacato che riunisce i lavoratori impiegati nel settore scolastico, che ha analizzato i dati ufficiali del Conto annuale del ministero di Economia e Finanza (Mef): un nuovo elemento che si aggiunge alle tensioni fra sindacati scolastici e governo. Stando a quanto indicato dal sindacato, nel 2008 lo stipendio medio era pari a 29.280 euro, mentre nel 2017 ammontava a 28.440 euro, per una differenza di 840 euro. In termini percentuali ciò corrisponde ad un calo del 2,9%. Tuttavia, come si legge sul Messaggero, se si considera anche l’incidere dell’inflazione nel periodo preso in esame, la perdita nel potere di acquisto risulta molto più pesante.

I tagli della spesa statale destinata agli insegnanti e al personale ata (ossia il personale ausiliario, tecnico e amministrativo) sono stati di oltre 4 miliardi di euro. Infatti, se nel 2008 corrispondeva a 46.492 milioni, nel 2017 è stata di 42.302 milioni. Addirittura, nel 2012 si raggiunse un picco negativo che risultò in un taglio della spesa di 6,7 miliardi di euro. All’interno della legge di Bilancio 2019 il governo ha previsto un aumento degli stipendi di 14 euro mensili. Nel contratto relativo al settore “Istruzione e Ricerca” si legge un rialzo dei salari del 3,48%, che però non è una misura sufficiente secondo la Flc Cgil.

Per il sindacato sarebbe doveroso stanziare più risorse. Infatti, non solo è necessario recuperare gli importi persi in busta paga, ma è altrettanto importante che gli stipendi dei docenti italiani arrivino al livello di quelli dei colleghi europei. Secondo i dati OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), pubblicati nel report ‘Regard de l’éducation 2018‘, lo stipendio iniziale dei docenti italiani che insegnano nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie, corrisponde a 28.514 euro, mentre la media europea è pari a 31.699 euro. Si tratta quindi di una differenza di oltre 3mila euro rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea. Se invece si prende in considerazione la media dei paesi aderenti all’OCSE la discrepanza è di quasi 4mila euro. Lo stesso vale per un professore di scuola secondaria: se in Europa lo stipendio medio è di 33.781 euro e 34.943 euro nei paesi OCSE, in Italia la stessa figura guadagna solamente 30.739 euro, ossia circa 3mila euro in meno rispetto ai colleghi oltre i confini.