la voce a Sud

blog d'informazione online – attualità, cronaca, notizie, cultura, storia, gastronomia, spettacoli, informazioni, aggiornamenti ed eventi dal territorio

notizie

La lente della Corte dei Conti sugli stipendi del Comandante

fonte lavocedimanduria.it

C’è nervosismo in alcuni uffici del comune di Manduria con telefoni e videochiamate infuocate che legano la sede municipale, l’ufficio del comando dei vigili urbani e i commissari straordinari. A riscaldare il clima è la Corte dei Conti che a quanto pare sta chiedendo “conto”, appunto, su alcune buste paga ritenute improprie che le amministrazioni comunali degli ultimi sei anni avrebbero elargito a favore di un dipendente pubblico che riveste ruoli importanti nella macchina amministrativa della città Messapica.

La lente d’ingrandimento della Procura generale della Corte die Conti della Regione Puglia si è soffermata sull’inquadramento nell’organico dell’attuale superdirigente e comandante della polizia municipale, avvocato Enzo Dinoi e sui suoi stipendi incassati dal 2014 ad oggi. Dovrebbe trattarsi della già discussa e mai risolta questione della legittimità del ruolo dirigenziale che le varie amministrazioni hanno affidato al dipendente. I giudici dei conti pubblici che hanno aperto un fascicolo d’indagine su questo, avrebbero trovato delle incongruenze sul ruolo ricoperto negli anni dal dipendente che potrebbe non avere avuto mai i titoli (non professionali ma di legittimità normativa) per ricoprire funzioni dirigenziali. Una presunta anomalia che era già venuta a galla recentemente con la relazione dei vecchi revisori dei conti del comune che per il comandante-dirigente avevano coniato il termine di “dirigente anomalo”. Una presunta anomalia che ancor prima era emersa da un parere legale richiesto dall’ex sindaco Roberto Massafra.

L’avvocato Dinoi, secondo le ipotesi di chi indaga sul suo conto, non avrebbe potuto ricoprire quel ruolo che gli riconosce uno stipendi ben al di là di quello che gli spetterebbe nel suo profilo per il quale è stato assunto. Trattandosi di denaro pubblico, ecco che entra in gioco la magistratura contabile che, se i dubbi dovessero essere confermati, non esiterebbe a chiedere indietro le somme percepite illegittimamente. A dover rispondere, in quel caso, non sarebbe solo il dipendente, ma anche le amministrazioni che hanno consentito il presunto guadagno indebito. Risponderebbe di questo anche (se non soprattutto, per i numerosi incarichi dirigenziali affidati al comandante Dinoi in quest’ultimo biennio), anche l’attuale commissione straordinaria incaricata dal Ministero dell’Interno di ristabilire la legalità nel comune di Manduria sciolto per mafia. Questo pericolo, si dice, avrebbe rotto i rapporti tra Dinoi e i commissari che starebbero per prendere dei provvedimenti in merito.

Nazareno Dinoi