la voce a Sud

blog d'informazione online – attualità, cronaca, notizie, cultura, storia, gastronomia, spettacoli, informazioni, aggiornamenti ed eventi dal territorio

notizie

Suicida a 16 anni: sullo sfondo video osé con fidanzato e amico, chiesta la messa alla prova per i due ragazzi

Fonte: corrieresalentino.it

LECCE – Chiesta la messa alla prova per i due ragazzi, di 19 e 20 anni, all’epoca minorenni, accusati di violenza violenza aggravata e pedopornografia ai danni di una ragazza di 16 anni suicidatasi tempo dopo. La richiesta di ricorrere all’istituto che consente la riabilitazione dei più giovani senza macchiare la propria fedina penale è stata avanzata dagli avvocati Giuseppe Milli e Stefano De Francesco nel corso dell’udienza preliminare celebratasi davanti al giudice Aristodemo Ingusci.

Nelle prossime settimane i servizi sociali dovranno stilare un progetto di recupero (attività di volontariato) che dovrà essere vagliato dal giudice e dalla difesa dei due imputati il 25 gennaio prossimo. Se il programma riabilitativo dovesse ottenere l’ok delle parti si procederà per un periodo più o meno lungo in cui i due imputati dovranno svolgere attività a fini sociali per ottenere il perdono giudiziario e l’estinzione del reato.

La vittima, una ragazzina figlia di una coppia di professionisti residente nel capoluogo, si suicidò nel giugno dello scorso anno all’interno di una Comunità, nel barese. Si tolse la vita mesi dopo un video porno girato con il fidanzato e un suo amico e poi circolato su diversi telefonini. Un sospetto, nulla più nell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Imerio Tramis. Non è stata stabilita alcuna connessione tra i due fatti ma, circa due anni prima di compiere l’insano gesto, la ragazza sarebbe stata ripresa ubriaca mentre consumava un rapporto con il fidanzato e un suo amico. E quel video, da quel che si sa, iniziò a circolare sui telefonini di parecchi ragazzi. Un colpo tremendo per la minore colpita nell’intimo dalla superficialità per quel filmato che doveva rimanere segreto. E che avrebbe gettato nello sconforto la minore.

Per l’avvocato della famiglia Massimo Bellini, il video diffuso avrebbe indebolito la stabilità mentale della ragazza nonostante la Procura non formalizzi una correlazione tra i due fatti. Di fatto, la minore cadde in depressione e venne accolta da diverse comunità. Ultima, una struttura nel barese, ad Andria per la precisione. Qui, circa un anno fa, la ragazzina si tolse la vita all’interno della sua stanza utilizzando una cintura. Una scena ripresa, peraltro, da una telecamera di videosorveglianza. La Procura di Trani, competente per territorio, decise di aprire un fascicolo d’indagine per accertare eventuali responsabilità a carico dei responsabili della struttura.

Parallelamente anche la Procura dei Minori di Lecce, su input del legale della famiglia, avviò ulteriori accertamenti sfociati nella richiesta di rinvio a giudizio a carico dei due ragazzi, all’epoca dei fatti entrambi under-18. Ora, però, la vicenda potrebbe chiudersi con l’applicazione della messa alla prova per i due giovani.