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Notte di protesta a Restinco: fiamme appiccate ai materassi

Fonte: brindisireport.it

BRINDISI – Rivolta questa notte, 11 gennaio, intorno alle ore 3 al Cpr (centro di permanenza per il rimpatrio) di Restinco, dove gli ospiti hanno incendiato alcuni materassi nei lotti B e C. Una protesta, secondo le prime informazioni, nata a seguito della richiesta di alcuni migranti di avere assistenza medica, che si reiterava da settimane. Alcuni di loro non sarebbero in buone condizioni di salute e necessiterebbero di cure. Fortunatamente non si sono registrati feriti ma solo danni alle due strutture che ospitano circa 30 uomini di diverse nazionalità. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Brindisi per domare l’incendio. La questione è seguita dal prefetto di Brindisi, Carolina Bellantoni. 

La sorveglianza è affidata alla Questura per il coordinamento, con l’impiego di unità fornite da corpi militari. In attesa del ripristino dei luoghi, le persone che erano ospitate nelle stanze danneggiate sono state temporaneamente distribuite negli altri lotti. Non è la prima volta, del resto, che le tensioni all’interno del Cdr sfociano in proteste eclatanti. Nelle ultime settimane la situazione si è complicata ulteriormente a seguito anche della riduzione di ore lavorative settimanali (da 38 a 8,6 o 4) dei dipendenti della cooperaativa che gestisce la struttura. Basti pensare che gli stipendi si sono ridotti fino a 200 euro al mese, mandando sul lastrico famiglie che non riescono nemmeno più a pagare le bollette.

Per questo lo scorso 8 gennaio i lavoratori sono scesi in piazza Santa Teresa, davanti alla sede della Prefettura, supportati da Antonio Macchia, segretario generale della Cgil, per protestare contro i contratti applicati dopo il vecchio “decreto Salvini”, che prevedeva la diminuzione del numero dei beneficiari nei centri di accoglienza con conseguente riduzione delle ore di lavoro per chi si occupava dell’assistenza.“