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Emergenza covid, sindaca leghista arrestata: aiuti alimentari sottratti alle famiglie di stranieri bisognosi

Fonte: torino.corriere.it

VERCELLI – Distribuivano i pacchi alimentari per l’emergenza covid recapitandoli a chi non ne aveva diritto, distinguendo tra «figli e figliastri» e tagliando fuori famiglie, spesso di migranti, realmente bisognose. Pacchi «da sfigati» venivano definiti quelli contenenti alimenti di scarsa qualità. Per questo è finita agli arresti domiciliari la sindaca leghista del Comune di San Germano Vercellese, Michela Rosetta. L’accusa è di peculato. Stessa misura per il consigliere comunale, all’epoca dei fatti assessore, Giorgio Carando. E con loro anche il vice sindaco, Maurizio Bosco e due dipendenti comunali. Le altre accuse sono di falsità materiale e falsità ideologica in atto pubblico commessa dal pubblico ufficiale, abuso d’ufficio e distruzione di beni sottoposti a vincolo culturale.

Le mazzancolle

Tra gli acquisti fatti con i soldi pubblici destinati agli aiuti gli indagati – secondo gli inquirenti – facevano figurare anche mazzancolle e capesante che poi portavano a casa per consumarle in famiglia. Non solo. Avrebbero persino provocato volontariamente il crollo di una chiesa in paese, di proprietà della Soprintendenza, per poterla poi abbattere.

Intercettazioni

Secondo le indagini, dunque, le assegnazioni delle derrate alimentari acquistate dal Comune di San Germano Vercellese con fondi economici statali per lenire l’emergenza alimentare causata dal Covid-19, venivano gestite in modo anomalo dal primo cittadino leghista. Aiuti che si è scoperto, attraverso le intercettazioni dei carabinieri, venivano distribuiti in modo arbitrario, lasciando fuori gli anziani non autosufficienti e gli stranieri e dandoli invece a famiglie che non ne avevano diritto.Michela Rosetta con il leader della Lega Matteo SalviniMichela Rosetta con il leader della Lega Matteo Salvini

La denuncia di una cittadina extracomunitaria

A far scattare le indagini la storia di una cittadina extracomunitaria in gravi difficoltà economiche: aveva chiesto di non ricevere prodotti come il prosciutto, non adatti alla sua religione e per questo era stata cancellata dal registro degli aiuti. Anche per questo al sindaco, non nuovo a questo genere di fatti, è stata contestata l’aggravante della finalità di discriminazione ed odio razziale.

L’abbattimento della chiesa

Le investigazioni hanno riguardato anche le note vicende connesse all’abbattimento della ex Chiesa del Loreto di San Germano Vercellese, sottoposta a vincolo da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali, demolita il 3 febbraio 2020 su disposizione del primo cittadino, alla presenza degli allora vice Sindaco, Maurizio Bosco, ed Assessore Comunale, Giorgio Carando, in quella che venne all’epoca indicata come una scelta necessaria, adottata nell’emergenza scaturita dal crollo di una porzione della facciata principale dello stabile, avvenuto nel corso della messa in sicurezza da parte della ditta incaricata dallo stesso Comune. Dall’esito degli accertamenti risulta invece che tale iniziale crollo sarebbe stato appositamente procurato, in accordo con la ditta incaricata, proprio allo scopo di giustificare la conseguente immediata demolizione dello stabile, così da arrecare un grave danno alla Soprintendenza.

La crociata anti-migranti

Il sindaco Rosetta non è nuova a queste discriminazioni. Era stata lei a decidere, con un’ordinanza, di multare chi affittava casa ai migranti senza comunicarlo al Comune. E sempre lei a vietare i giochi al parco per i figli degli extracomunitari che non pagavano la mensa scolastica.