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Vaccini, i Nas a caccia degli “imbucati”: carabinieri acquisiscono elenco dei nomi di chi ha ricevuto le dosi anticovid

Fonte: corrieresalentino.it

LECCE – I carabinieri del Nas acquisiscono gli elenchi dei soggetti che hanno ricevuto le dosi del vaccini anticovid in questa prima fase di vaccinazioni. Gli investigatori visioneranno ora l’intero carteggio fornito dall’Asl per risalire agli eventuali “imbucati” che hanno beneficiato del siero senza essere in vista e senza averne alcun diritto. Secondo i dati dell’ultimo report dell’Asl aggiornato al 29 gennaio scorso in provincia di Lecce sono state somministrate 15mila e 486 vaccinazioni della prima dose. In percentuale ogni 1000 abitanti in poco meno di 20 hanno ricevuto la prima somministrazione.

Si tratta di un accertamento avviato d’iniziativa dai carabinieri. Non è stato aperto, per il momento, alcun fascicolo in Procura per verificare se questa prima fase vaccinale sia stata caratterizzata da corsie preferenziali per qualche soggetto fuori lista. In questo iniziale step, infatti, la priorità nelle vaccinazioni è stata accordata per il personale sanitario, gli ospiti e i dipendenti delle Rsa privilegiando in tal modo le categorie più esposte al rischio contagio e ai soggetti più fragili.

Sotto la lente d’ingrandimento sono finiti un centinaio di vaccinati al Covid che avrebbero bypassato a lista di persone inserite in questa prima fase di somministrazioni. I privilegiati” rientrerebbero tra il personale del settore amministrativo della stessa Asl resosi disponibile a smaltire le dosi scongelate giornalmente che devono essere necessariamente somministrate per scongiurare il rischio che vadano perdute. Una prassi adottata perché qualcuno, inserito nella lista, non si è potuto o voluto presentare per ricevere la dose prevista. Le perplessità sui criteri adottati, in ogni caso, non mancano. E si soffermano sul perché nel momento in cui è stata registrata qualche defezione di troppo non siano stati comunque convocati altri operatori sanitari anziché ripiegare su soggetti che risultano agli ultimi posti nella sacca prevista in questa prima fase di profilassi. “Nessun caso, nessun’anomalia – per il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Lecce Alberto Fedele – si tratta comunque di soggetti che rientrano in questa prima fase di somministrazioni”.

A sollecitare le verifiche avviate dall’Asl è stato il Nucleo di Controllo dei vaccini anti Covid che, nei giorni scorsi, ha chiesto un report dettagliato sul numero di persone vaccinate che non rientrano tra gli operatori socio sanitari, la categoria di lavoratori in prima linea nella lotta contro il virus e a maggior rischio contagio. Già da qualche settimana, in realtà, i carabinieri del Nas hanno avviato una serie di verifiche in tutta la Regione per le anomalie nelle somministrazioni registrate nelle Asl Barletta- Andria-Trani (BAT), di Brindisi e di Bari. E nel caso di Brindisi è stato il Presidente dell’Ordine dei medici, Arturo Oliva, a segnalare il caso con una nota indirizzata al Direttore generale dell’Asl con cui puntava il dito contro la vaccinazione di alcuni colleghi in pensione e le loro mogli per circa 20 casi ritenuti sospetti.