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Bologna, maestra di scuola d’infanzia arrestata per maltrattamenti

Fonte: bologna.repubblica.it

BOLOGNA – Una maestra di scuola dell’infanzia, in servizio presso le Manzini al quartiere Navile, è stata arrestata dai carabinieri di Bologna per maltrattamenti su minori. L’insegnante, italiana, incensurata e dipendente comunale, è finita in manette in flagranza di reato, nel corso di un’indagine coadiuvata da intercettazioni ambientali che i militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna, avevano installato nella scuola per accertare i metodi educativi sospetti che la donna utilizzava sui bambini di tre anni che i genitori le affidavano quotidianamente. L’indagine è nata dalla denuncia di due genitori, che avevano assistito a ‘comportamenti impropri’ da parte di una educatrice dalla finestra di un’aula dove si trovavano i figli. Quegli episodi non sono stati attribuiti alla maestra indagata, i cui comportamenti sono invece emersi solo attraverso le intercettazioni.

Gli episodi analizzati dagli investigatori dell’Arma sono parsi talmente preoccupanti che martedì pomeriggio sono intervenuti d’urgenza all’interno della scuola per bloccare la donna e arrestarla mentre schiaffeggiava un bambino. L’insegnante, dopo la convalida dell’arresto eseguita dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, è stata rimessa in libertà, senza l’adozione di misure cautelari personali che erano state richieste dalla Procura della Repubblica di Bologna.

Gli episodi registrati

Una bambina di 3 anni sollevata da terra e trascinata fino a farla cadere, e poi “spinta con vigore contro una cassettiera, sulla quale pretendeva che si sedesse”: accadeva il 19 gennaio. Dieci giorni dopo, a un bimbo della stessa età che era seduto scomposto con un braccio a penzoloni, la donna avrebbe sferrato “un calcio al braccio destro, per indurlo a sedersi correttamente”. Gli episodi sono ripercorsi nell’ordinanza con cui il Gip di Bologna, pur convalidando l’arresto, ha rigettato la richiesta di misure cautelari per l’insegnante ritenendo che non si configuri il reato di maltrattamenti contestato. Nei verbali delle intercettazioni ci sono anche urla e frequenti rimproveri a voce alta rivolti ai bambini. In un’occasione la maestra avrebbe pronunciato una bestemmia, imprecando mentre sgridava un’alunna di 3 anni che si stava allontanando a tavola durante il pranzo. A un’altra ha urlato: ‘Mamma mia, ti do un pugno!’.

Il Gip: solo tre schiaffi in 15 giorni, è problema pedagogico

“Nel periodo di osservazione di circa 15 giorni, l’indagata ha sferrato soltanto tre schiaffi punitivi nei confronti di tre diversi alunni. Occorre pertanto concludere che non si è in presenza della condotta tipica del reato di maltrattamenti”: così scrive il Gip Letizio Magliaro nell’ordinanza con cui ha rigettato la richiesta di misure cautelari per la maestra, precisando che questo reato “implica un comportamento che si protrae nel tempo e si manifesta con una pluralità di episodi”.

Il giudice ha comunque convalidato l’arresto in flagranza, ritenendo legittimo l’intervento dei militari dopo che, attraverso le intercettazioni ambientali, avevano visto la donna colpire un bambino “violentemente con uno schiaffo alla nuca assestato con il palmo aperto della mano destra’, per poi afferrarlo ‘per un braccio sollevandolo da terra fino a farlo cadere prono sul pavimento”. Per il giudice il comportamento di questa insegnante è “censurabile sotto il profilo educativo”, ma si tratta di un tema che “riguarda le capacità pedagogiche e professionali dell’indagata e deve trovare le contromisure necessarie da parte dell’autorità scolastica”.

Il Comune: “Insegnante sospesa”

Il Comune di Bologna, in una nota, “nel ribadire il proprio impegno nei servizi per l’infanzia anche in questo anno difficile nel quale quotidianamente siamo all’opera per garantire le migliori condizioni e consentire ai bambini di frequentare i nidi e le scuole d’infanzia”, dichiara che “i presunti maltrattamenti verso i bambini sono da condannare sempre, senza se e senza ma”. Palazzo d’Accursio conferma
“piena fiducia nel lavoro degli inquirenti” e avverte che “gli uffici comunali hanno già assunto i provvedimenti necessari: l’insegnante è stata sospesa e non farà ritorno a scuola finché non saranno accertati i fatti”. Inoltre il Comune “metterà in campo tutto l’impegno necessario per sostenere la scuola interessata e le famiglie che la frequentano per garantire una prosecuzione dell’anno scolastico in un clima sereno per i bambini”.

Undici anni fa un altro caso nella stessa scuola

La scuola d’infanzia Manzini era stata al centro di un’altra vicenda di presunti maltrattamenti nel 2010, quando due maestre furono sospese in seguito a denunce da parte dei genitori di tre bambini e in seguito processate. Dopo la condanna per entrambe in primo grado per abuso dei mezzi di correzione, e solo per una delle due in Appello, a febbraio 2019 per le due insegnanti è arrivata la prescrizione in Cassazione, con l’obbligo di pagare i risarcimenti alla famiglia di un bimbo coinvolto nella vicenda e al Comune di Bologna.