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Sindrome da Burnout: gli avvocati non ne sono immuni!

Il lavoro legale può essere appagante, ma anche stressante ed estenuante. Competitività e crisi possono infatti comportare effetti su benessere e salute mentale. Il sondaggio condotto da ALM nel 2020 ha rilevato che il 31,2% degli oltre 3.800 intervistati si sente depresso, ed il 64% ansioso.

Cos’è il burnout dell’avvocato?

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il burnout è un rischio professionale, “una sindrome concepita come risultante dallo stress cronico sul posto di lavoro che non è stata gestita con successo”. L’OMS delinea diversi sintomi, tra cui un senso di esaurimento e di cinismo legato al lavoro.

Qualsiasi professionista può sperimentare il burnout, ma gli avvocati ne sono immuni o al contrario sono inclini a soffrirne? Per l’Italia non sono disponibili dati specifici per la categoria forense mentre altri Stati forniscono indicazioni a riguardo.

Una ricerca condotta dalla società canadese Clio, corredata dalla consulenza di due legal coach, riportata in un episodio del podcast Daily Matters, delinea perché il burnout degli avvocati rappresenta una grave problematica, fornendo consigli su come prevenirla o come affrontarla una volta diagnosticata.

“Puoi essere coinvolto nella pratica della legge per ottime ragioni, e può essere una scelta di carriera appropriata per te, eppure le circostanze nel tuo studio legale e nella tua pratica possono portarti al burnout”, ha osservato Allison, legal coach intervistato insieme al collega Terry alla conferenza Clio Cloud. In casi estremi, l’impatto del burnout per gli avvocati è vasto, significativo e grave. Il legal Coach Terry ha affermato: “Le ultime informazioni che ho visto hanno indicato che gli avvocati avevano i più alti tassi di alcolismo, di depressione, e di suicidio. C’è molta insoddisfazione nella professione”.

Perché gli avvocati sono così stressati?

La dedizione che rende un avvocato di successo rappresenta spesso la causa dello stress. Fattori in sinergia, come la competitività, l’eccesso di perfezionismo e di ambizione, le ore eccessive di lavoro, la mancanza di validi supporti, cagionano questa sindrome.

Quali sono i sintomi del burnout?

Secondo gli esperti il burnout nell’avvocato non arriva dall’oggi al domani, ma si accumula gradualmente nel tempo. Per evitarlo, è fondamentale riconoscere i primi segnali, come la mancanza di entusiasmo ed il sentirsi esausto e distaccato, la mancanza di concentrazione e di attenzione, l’irritabilità, la mancanza di equilibrio tra lavoro e vita privata.

Come si può prevenire?

Per gli avvocati sull’orlo del burnout è importante agire rapidamente. Il consiglio degli esperti è quello di rallentare per un po’ e recuperare, evitando di spingersi fino al punto di esaurimento totale, mentale e fisico.

Cosa occorre fare se si pensa di essere a rischio?

Ecco alcune tra le tattiche consigliate agli avvocati per tenere a bada il burnout: ricaricare le batterie riposando e prendendosi cura del proprio corpo, dedicarsi a qualcosa che rende felici, conoscere i propri limiti, imparare a dire di no e lasciare andare la convinzione di poter gestire più di quanto effettivamente si può.

Secondo Terry, creare una nuova relazione con il tempo rappresenta uno dei punti chiave per allontanarsi dal modello malsano in cui si è precipitati, ma anche fare delle pause, riconnettersi con sé stessi, predisporre un piano di recupero personale rivolgendosi a uno psicologo.

Cari avvocati, per oggi è vietato trovare scusanti, riponiamo benessere e salute mentale al primo posto, sì proprio sopra a tutti quei fascicoli!.