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cronaca

“Ex marito accoltellato su commissione”: lei assolta, condannato il cugino

Fonte: brindisireport.it

MESAGNE – Non commissionò l’accoltellamento dell’ex marito. E’ stata assolta per non aver commesso il fatto la 36enne Serena Bello, di Mesagne. Condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione, invece, il cugino, il 38enne Damiano Bello, ritenuto il materiale esecutore di una violenta aggressione che la sera del 20 febbraio 2020 si verificò in un appartamento nel centro di Mesagne. Il gup del tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, ha emesso stamattina (martedì 15 giugno) la sentenza nei confronti dei due imputati, giudicati con rito abbreviato. L’accusa aveva chiesto la condanna a 10 anni nei confronti di Damiano Bello, difeso dall’avvocato Davide De Giuseppe, e a 6 anni a carico di Serena Bello, difesa dall’avvocato Giancarlo Camassa. Nella vicenda è coinvolto anche un terzo imputato, il 39enne Antonio De Punzio, per il quale si procede con rito ordinario. La persona offesa, un uomo di 38 anni, è assistita dal legale Rosanna Saracino. 

Attirato con una scusa all’interno di un’abitazione, il 38enne fu colpito con una serie di fendenti all’addome e al torace. Accompagnato da un amico presso l’ospedale Perrino di Brindisi, si riprese dopo alcuni giorni di degenza nel reparto di Rianimazione. L’uomo riferì ai poliziotti del commissariato di Mesagne di essere stato accoltellato in strada da un amico. Ma gli investigatori ricostruirono il percorso seguito dall’auto dal luogo dell’accoltellamento all’ospedale e con l’ausilio anche delle immagini riprese dalle telecamere posizionate lungo il tragitto, confutarono questa versione dei fatti.

Tramite accertamenti tecnici gli investigatori risalirono ai tre indagati, che la mattina del 21 luglio 2020 furono sottoposti a ordinanza di custodia cautelare (Damiano Bello e De Punzio in carcere, Serena Bello ai domiciliari), per concorso in tentato omicidio e porto abusivo di arma clandestina. Secondo il teorema accusatorio la donna avrebbe commissionato l’accoltellamento dell’ex a seguito di dissidi scaturiti dalla separazione. Da quanto sostenuto dalla difesa della Bello, sulla base anche di una conversazione con il cugino intercettata dagli investigatori, la 36enne avrebbe in realtà chiesto al parente di impartire una sorta di lezione all’ex, ma non di accoltellarlo. 

Nell’agosto 2020 il tribunale del Riesame annullò il provvedimento cautelare a carico della Bello e revocò la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti del cugino, sostituendola con quella dei domiciliari. Quest’ultimo è tuttora sottoposto ai domiciliari, con la facoltà di uscire da casa per andare a lavorare.