la voce a Sud

blog d'informazione online – attualità, cronaca, notizie, cultura, storia, gastronomia, spettacoli, informazioni, aggiornamenti ed eventi dal territorio

notizie

La procura apre un’indagine sulla morte di Giuseppe De Donno il precursore del plasma iperimmmune

Fonte: lavocedimanduria.it

La procura di Mantova ha aperto un’inchiesta sulla morte di Giuseppe De Donno, medico originario di Mesagne in provincia di Brindisi, ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma e padre del terapia anti Covid con il plasma iperimmune, che si sarebbe suicidato impiccandosi all’età di 54 anni. De Donno è stato trovato martedì dai familiari nella sua casa di Eremo di Curtatone, ma la procura vuole capire se nel suicidio possano esserci responsabilità di terzi.

Nei mesi caldi della pandemia dello scorso anno, era diventato il simbolo della lotta al virus condotta con il plasma prelevato dagli infettati e guariti e poi trasfuso nei malati. I suoi colleghi della Pneumologia e di altri reparti l’hanno voluto ricordare “per la sua completa abnegazione sia da medico che da primario, con un’attenzione quasi spasmodica alle necessità e al benessere dei pazienti non solo dal punto di vista clinico ma soprattutto umano”.

La morte di De Donno è stata utilizzata dal mondo dei No-Vax eppure il medico pugliese è stato tra i primi a vaccinarsi, esattamente il 27 dicembre scorso quando la campagna vaccinale partì proprio dal personale sanitario. «L’esempio che abbiamo cercato di dare – dichiarò in quella occasione De Donno intervistato dalla tivù modenese “Mantova Uno Tv” -, è quello di implementare la vaccinazione tra la popolazione cercando di toccare i tassi del 90%, che sicuramente metterebbero al riparo il nostro paese».