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In tantissimi per l’ultimo saluto a Lele, dolore e commozione per il giovane avvocato

Fonte: brindisioggi.it

BRINDISI – ( di Lucia Pezzuto da il7 Magazine)  Fuori dalla chiesa della Pietà c’erano tantissime persone, all’interno solo i parenti, gli amici più stretti e le autorità. Difficile contenere la commozione davanti al dolore di una famiglia che perde una figlio troppo presto. Questa mattina a Brindisi si sono svolti i funerali di Emanuele Guadalupi, Lele per gli amici. Il giovane avvocato ha perso la vita in un tragico incidente a Milano la notte tra sabato e domenica. Aveva 35 anni e la sua scomparsa è stata un colpo dritto al cuore per la sua famiglia, per gli amici e per la sua intera città Brindisi. Giovane avvocato civilista , aveva seguito il solco tracciato dal nonno, l’onorevole Mario Marino Guadalupi, e dal papà , Vincenzo Guadalupi. Ma a differenza loro che hanno speso una vita per la politica, Lele aveva abbracciato anima e cuore la carriera del foro diventando uno dei collaboratori più brillanti di un noto studio legale e tributario milanese, CBA, dove lavorava da maggio 2016 occupandosi di business aziendali. Ed è proprio sulle strade di Milano che questo ragazzo biondo, occhi azzurri e dal sorriso accattivante, nella notte tra sabato 2 e domenica 3 ottobre, ha trovato la morte. Benchè la dinamica di quanto è accaduto ancora non sia molto chiara, i rilievi della polizia locale dicono che si sarebbe trattato di un incidente stradale. Lele era, infatti, alla guida  del suo scooter, con lui anche in sella anche un amico, quando all’improvviso è finito contro un palo. Il giovane avvocato è deceduto sul colpo, inutili i tentativi di rianimarlo, mentre l’amico è rimasto ferito. Entrambi indossavano regolarmente il casco. Una caduta fatale o forse un malore, questo ancora non è stato chiarito. Ma poco importa alla famiglia e a tutti coloro che gli volevano bene. Lele non c’è più. Il suo ultimo post su facebook è dedicato alla nonna che lui amava profondamente, risale a qualche ora prima dell’incidente. Lele scrive: “Auguri alla mia cara nonna Pina- scriveva Emanuele. Per la festa dei nonni e quindi auguri a tutti i nonni  che in Italia rappresentano ancora un grandissimo capitale umano per tutte le famiglie italiane”. Sotto una meravigliosa foto di lui che abbraccia nonna Pina, quella nonna che ora non si dà pace. E non c’è pace neppure per papà Vincenzo, per mamma Francesca e per il fratello Mario Marino. A quest’ultimo è toccato l’onore di informare la famiglia che ora attende di poter riabbracciare per l’ultima volta Lele.

La famiglia Guadalupi è una delle famiglie più in vista nella città di Brindisi, porta con sé l’eredità di un nonno, l’onorevole Mario Marino Guadalupi, che ha dedicato la vita alla politica. A lui è persino stata dedicata una sala del Comune di Brindisi. L’onorevole Guadalupi  avvocato, cassazionista nel 1960, a soli 30 anni venne  eletto alla Camera dei Deputati fin dalla prima legislatura repubblicana e verrà sempre riconfermato fino alla VI legislatura, giunta al termine nel 1976. Da lì ebbe una brillante carriera politica che ancora oggi viene portata ad esempio, un uomo appassionato fino agli ultimi anni della sua vita fedele al PSI. Anche il figlio Vincenzo, papà di Lele, ha seguito la passione per la giurisprudenza e per la politica. E’ stato per moltissimi anni un uomo impegnato dapprima come consigliere comunale, poi come assessore ed ancora come vice sindaco al fianco di Teodoro Saponaro. Uomo del centro sinistra è stato anche candidato sindaco per ben due volte nel 1994 con il movimento “Insieme Per Brindisi” e nel  giugno 2009 a capo di una coalizione di sinistra, formata da Sinistra Ecologia Liberta’, Federazione della Sinistra e Lista Guadalupi. Nel novembre 1989 Stella di Bronzo al Merito Sportivo e 1999 Stella d’Argento al merito Sportivo. Questi riconoscimenti segnano un altro tratto distintivo della famiglia Guadalupi: l’amore per lo sport. Vincenzo Guadalupi per anni ha seguito e cresciuto giovani talenti del basket brindisino come presidente dell’Assi Brindisi. Stessa squadra nella quale Lele ha militato e dove ha assorbito anche lui la passione per lo sport. Prima come giocatore e poi da spettatore, tifosissimo della sua squadra, ha continuato, nonostante i chilometri di distanza a seguire con attenzione l’Assi Basket e la Happy Casa  che nel giorno della sua scomparsa ha postato una foto del giovane al palazzetto con indosso una delle felpe della squadra, scrivendo : “La scomparsa di Emanuele Guadalupi è una notizia che ci rattrista e colpisce duramente.

Un ragazzo di Brindisi, orgogliosamente brindisino e grande tifoso della sua squadra del cuore. Ci stringiamo attorno alla famiglia Guadalupi e a tutti i suoi cari. Riposa in pace super Lele e spingi da lassù, sempre più in alto, il tuo “magico Brindisi”. Toni Muccio, amico affezionato di Lele e della sua famiglia lo ricorda proprio così: “Era un ragazzo entusiasta della vita, che non ha mai dimenticato le sue origini nonostante da un po’ di anni la sua vita era a Milano. Appassionato di sport, era felice di aver assistito sia nella gara di andata che in quella di ritorno alla vittoria della Happy Casa Brindisi”.  Lele era anche appassionato di calcio, tifava la Juve che spesso andava a vedere allo stadio. Si era diplomato al Liceo classico ed aveva intrapreso gli studi universitari a Milano , qui dopo la laurea era stato assunto da un prestigioso studio legale e tributario, CBA, con sedi in tutta Europa. Lui si occupava di business aziendali. “Ancora non ci credo, tra di noi c’era stima a pelle- prosegue Muccio- Un ragazzo perfetto, educato, disponibile . Ogni volta che veniva a Brindisi si dedicava alla famiglia, ai genitori . Era profondamente legato alla sua terra . Entusiasta della vita come un eterno bambino. Una delle nostre ultime conversazioni è stata sulla stagione della Juve. Lui era una grande tifoso della Juve ci eravamo ripromessi di andare a vedere la partita insieme. La nostra era un’amicizia grande, un legame molto simile a quello che ci piò essere tra un fratello maggiore e uno minore. Dovevamo cenare insieme ed avevamo di progetti professionali. Nonostante il meritato successo sul lavoro era rimasta una persona umile”.