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TORRE: UN MESTIERE CHE NON E’ STATO RAGGIUNTO DAL PROGRESSO

Torre Santa Susanna- Narra una leggenda che la potatura dei vigneti fu inventata da un asino. Un asino fu legato vicino ad un vigneto e mangiò i tralci, l’anno successivo la vite diede più frutto ed è così che nacque la potaura. Uno dei primi maestri torresi di questa arte è stato Antonio Salinaro ( detto lu Ntunucciu Pueta) che aveva alle dipendenze una squadra di molti giovani dell’epoca che la mattina presto armati di roncola, si recavano nei campi e sotto la stretta sorveglianza di “Mestu Ntunucciu” potavano i vigneti. Un altro maestro potatore è stato Francesco Cavallo ( conosciuto come Ciccillo Barese) seguito da Soroberto Giuseppe ( detto Don Camisinu).Questa arte del potatore non è stata ancora sostituita con attrezzi meccanici, si fa manualmente, non si usa più la roncola, ma la forbice.

“Oggi” non vi sono specialisti del settore, tutti sanno potare per cui sono sparite le squadre dei potatori, che hanno poi tramandato il mestiere da padre in figlio fino a giorni nostri. E’ importante lasciare ” lu salamientu” esterno ed eliminare quelli interni. Da questa importante opera, si decide il destino del vigneto che con una buona potatura darà grappoli maggiori. “Oggi”, non vi sono asini ma gente esperta del settore che lavora quasi per hobby. Chi sa, un giorno se non arriverà la potatura meccanica e di conseguenza si dovrà appendere al chiodo la forbice.